Sara' il Forum Onu sulle foreste, al via oggi al Palazzo di Vetro di New York, a lanciare ufficialmente il 2011 come Anno internazionale dedicato ai polmoni verdi del Pianeta.
Viene raccolto cosi' il testimone del 2010, Anno internazionale della biodiversita', che ha visto i 193 delegati alla decima conferenza della Convenzione Onu (Cop10) di Nagoya, assumere un grande impegno: lavorare per la protezione di almeno il 17% delle aree terrestri e il 10% delle aree degli oceani per il 2020, come parte dei nuovi target post 2010 per giungere alla salvaguardia di ecosistemi e biodiversita' in tutto il mondo.
Ora i riflettori si spostano sulle foreste, che secondo le ultime stime dell'Iucn generano un valore economico diretto (in termini di cibo, carburante, medicine, energia, guadagni e occupazione), stimato in 130 miliardi di dollari l'anno, cioe' l'equivalente delle riserve di oro di Francia e Svizzera.
''L'aria che respiriamo - spiega Julia Marton-Lefevre, direttore generale dell'Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn) - il cibo, l'acqua, il clima che condiziona il nostro presente e il nostro futuro, dipendono tutti dalle foreste. Il 2011 deve essere l'anno in cui il mondo riconosce la vitale importanza di foreste in salute per la vita sul Pianeta, per tutte le popolazioni e la biodiversita' ''.
Ma non bisogna dimenticare anche il ruolo per questi polmoni verdi come ''spugne'' di CO2, una funzione cruciale nella lotta contro i cambiamenti climatici. ''Le foreste - afferma Stewart Maginnis, dell'Iucn - offrono gli strumenti piu' ampi, veloci ed efficaci per contenere le emissioni globali. Dimezzare i gas serra fra il 2010 e il 2020 porterebbe ad un risparmio di 3,7 migliaia di miliardi di dollari''.
''Il problema e' che i governi - aggiunge Lucy Emerton, dell' Iucn - e le agenzie di donatori non considerano l'investimento in attivita' forestali controllate a livello locale. Perdono cosi' l'opportunita' di rilanciare crescita economica, sviluppo sostenibile e riduzione della poverta'''.