di Dario Moricone
Il 6 febbraio i giganti del rugby tornano per il 6 nazioni il torneo più importante dell’emisfero settentrionale. Italia, Irlanda, Galles, Scozia, Francia e Inghilterra si sfideranno fino al 19 marzo in una serie di avvincenti partite per conquistare il primo posto ed evitare il Cucchiaio di Legno, l’irriverente premio per chi arriva ultimo.
Da sport di nicchia, almeno in Italia, negli ultimi anni il rugby e la nazionale italiana hanno conquistato la simpatia e l’affetto di milioni di persone che, anche non capendoci nulla di rugby, hanno guardato le partite e l’hanno seguita in giro per l’Europa, soffrendo e gioiendo, ma comunque divertendosi sempre. Non a caso il Sei nazioni è l’occasione giusta per fine settimana di totale relax, abbinando una giornata di sport e spettacolo alle bellezze delle città ospitanti. Sei nazioni, sei città, sei stadi. L’Italia apre il suo torneo in Irlanda a Dublino nel futuristico Aviva Stadium, il più nuovo tra quelli del Sei nazioni. Una struttura costruita da poco che ha sostituito il mitico Lansdowne Road. Da lontano il suo tetto in acciaio lo fa assomigliare a una nave spaziale, all’interno tutti i comfort che il moderno design offre. Lo stadio è collocato a Ballsbridge, quartiere periferico di Dublino, non lontano dal porto che riceve i traghetti che arrivano da Liverpool. Nella città di Joyce c’è solo l’imbarazzo della scelta sulle mete turistiche da visitare: dal Trinity college, alla cattedrale di San Patrizio, dal castello di Dublino alla cattedrale di Christ Church. Per il terzo tempo niente di meglio che perdersi per i pub di Temple bar e unirsi ai cori degli sportivi irlandesi.
L’Inghilterra accoglie i suoi avversari nel mitico Twickenham Stadium a Londra, il vero tempio del rugby inglese. Sede della Rugby Football Union e del World Rugby Museum, il Twickenham durante le partite della nazionale si trasforma in una bolgia infernale con i suoi 80.000 posti a sedere per una passione che spesso, qui da queste parti, supera quella per il calcio. Se arrivate qualche ora prima della partita nei pressi dello stadio, meritano una visita i Kew Gardens, i Giardini Botanici Reali dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco. La Palm House vale da sola il prezzo del biglietto. Per restare in Gran Bretagna, il piccolo Galles schiera in campo una delle più agguerrite nazionali che calcano i campi da rugby. Il verde dei pascoli si confonde spesso con quello dei campi dove i giovani gallesi si allenano, sognando un giorno di calcare il manto erboso del Millenium Stadium di Cardiff. Per anni è stato l'impianto più grande del Regno Unito e nel 2005 fece da cornice alla storica vittoria del Galles nel Sei nazioni. Il boato che si è levato dal Millenium Stadium ha riecheggiato per giorni per le strade di Cardiff e, proprio per queste strade, perdetevi e andate alla ricerca delle attrattive più belle come per esempio il castello o la Llandaff Cathedral. Se avete la fortuna di visitare la città in una splendida giornata di sole, non perdetevi i grandi parchi che la punteggiano. Non lontano dallo stadio c’è il Bute Park per rilassarsi prima della partita.
Gli indomiti scozzesi, guidati dal suono delle cornamuse, sfideranno i propri avversari ad Edimburgo al Murrayfield Stadium che ospiterà anche l’ultima partita della competizione. Di questa città europea c’è poco da dire. La sua magnificenza, la sua vita culturale, valgono da sole un viaggio che difficilmente si può esaurire in un fine settimana. Per scoprirne una parte meno nota potete restare nei pressi dello stadio, visitando il Rosenburn Public Park, i quartieri di West End e Stockbridge. La Scottish National Gallery of Modern Art è una chicca per gli appassionati di arte, mentre se volete restare all’aria aperta potete sempre fare un giro per le eleganti strade della New Town sorseggiando una buona birra.
Lasciando la Gran Bretagna arriviamo in Francia. Nella terra dei Franchi e della Rivoluzione, i Blues scendono in campo nello Stade de France alle porte di Parigi, nel comune di Saint-Denis. Un luogo ricco di storia, se si pensa che solo entrando nell’omonima Basilique sfileranno davanti a noi i re di Francia, da Filippo il Bello a Carlo VIII, da Enrico IV a Luigi XVI e Maria Antonietta d’Austria, ghigliottinati durante la Rivoluzione. Nel tempo libero vi consigliamo di visitare la mostra dedicata a Mondrian al Centre Pompidou. Tra gli stadi del Sei nazioni il Flaminio di Roma è forse quello meno bello, ma da questi spalti non è mancato mai il sostegno ai giocatori della nostra nazionale. Inaugurato in occasione delle Olimpiadi di Roma del 1960 offre agli appassionati 24.000 posti a sedere lontano dal caos del centro di Roma. Nelle sue vicinanze si può visitare l’Auditorium Parco della Musica, progettato da Renzo Piano e il nuovissimo Maxxi, il museo nazionale delle arti del XXI secolo costruito dall’architetto anglo-iracheno Zaha Hadid.