Parigi, haute coutûre


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Quando la moda è alta, anzi altissima

Venti sfilate in tre giornate e a partecipare sono i grandi parigi_moda_296

di Rita Piccolini

Tre giorni per sognare, come se la crisi non ci fosse. A Parigi va in scena l’alta moda per la prossima estate, e non è la moda per le comuni mortali. E’ quella riservata a coloro che la crisi non la avvertono e la conoscono soltanto perché sono loro a stabilire le regole del gioco e a dettare le leggi de mercati mondiali. Gli abiti presentati non li ammireremo in vetrina, perché sono quelli riservati a una clientela d’elite che sceglie con discrezione cosa indossare negli atelier delle grandi maison.

Ciò nonostante l’appuntamento è di grande interesse per tutti perché l’haute couture è una forma d’arte. E’ la rappresentazione di un ideale a cui tendere, a cui più o meno inconsapevolmente le donne guarderanno per cogliere una suggestione, un dettaglio. Sono le linee a cui si ispireranno i modelli del pret à porter, quello sì dedicato alla donna che lavora, studia, vive una vita piena di impegni, una vita “reale” che ha bisogno di essere accompagnata da “mise” portabili, accessibili, di gusto senza essere esclusive, se non altro per motivi di costi. E sognare tra l’altro non costa niente. Una sfilata di alta moda è come un bel film, un bello spettacolo da gustare, un magnifico panorama da ammirare. Partecipare è per gli stilisti un fiore all’occhiello, un’ importante occasione di ricerca e un ottimo trampolino per affermarsi o riconfermarsi sul mercato. Una pubblicità assicurata.

Venti sfilate in tre giornate e a partecipare sono i grandi. Christian Dior, Giorgio Armani Privé, Chanel. Givenchy, Jean Paul Gaultier, Valentino, solo per citarne alcuni.

Accanto agli abiti verranno presentati gli accessori preziosi. Una quarta giornale finale viene riservata all’alta gioielleria.

Fedele al dettame che vede la donna versione primavera estate in blu, anche per i suoi modelli più esclusivi Armani propone questo colore. L’effetto è lucido, luminosissimo. In testa alle modelle piccoli copricapo rigidi e tondi realizzati dal Cappellaio matto Philip Treacy e molto amati da Lady Gaga . Le linee rigorosissime, come sempre.

Accanto agli abiti lunghi da sirena cangianti e preziosi anche alcuni con la gonna ampia, ondeggiante, arricciata sui fianchi. Oltre ai blu, il verde acido, il rosso, ma anche i grigi, il bianco e il nero .I rasi sono pesanti e fasciano con eleganza le silhouette esaltandole con i giochi di luce.

Il nostro stilista è molto amato nel mondo e le sue creazioni hanno avuto un incremento di acquirenti soprattutto nel Medio Oriente e nei Paesi dell’ex Unione Sovietica. Alle sue clienti ricchissime re Giorgio propone il sogno grafico degli abiti scultura.

Rosso rubino per Dior. Soprabiti a mantella e giacche strette in vita con grandi colli. I tessuti preziosissimi rendono i modelli sontuosi. Le modelle sfilano con lunghi guanti, anch’essi rossi, o neri, o arancio.

L’effetto Rita Haywort è assicurato anche per via delle acconciature: capelli sempre con grandi onde, anche quando sono raccolti. Accanto ai lunghi abiti da sera dalle gonne ampie, ampissime,creati da John Galliano, sfilano anche modelli con gonne al ginocchio affusolate, indossate con giacche corte con maniche enormi.

I colori a volte sono a contrasto: gonne ciclamino con bluse grigie o camicie di tulle sui toni del beige con guarnizioni dorate su gonne bianche. Gli accessori sono ricchissimi e di grande effetto come le piume di struzzo. Alcuni abiti da sera sono “longuette” o corti a palloncino, ma sempre decorati e molto ricchi, come ricchissime sono le acquirenti di Galliano, soprattutto dal mercato asiatico. Una moda che incanta.

Da un sogno all’altro: Chanel. Sfilano le creazioni di Karl Lagerfeld. Trionfano le trasparenze, i colori delicati, il panna e il rosa pallido. Le donne hanno un’aria romantica e sofisticata insieme, sexy con lunghi soprabiti impalpabili e ricamati da cui traspare completamente il corpo, o fanciullesche alla “Alice nel paese delle meraviglie” con le maniche a palloncino e l’abito al ginocchio con le sottogonne di tulle. E i tacchi? Scomparsi.

Ai piedi delle fanciulle solo ballerine, altrimenti che fanciulle sarebbero. Tutto è etereo e comunque estremamente sofisticato. Del resto siamo a Parigi!