Tensione resta alta, governo vieta manifestazioni

Quattro morti negli scontri di ieri, tra cui un poliziotto egitto_donna_protesta_296

Resta alta la tensione in Egitto, dove ieri migliaia di persone sono scese in strada per manifestare contro il presidente Hosni Mubarak, al potere dal 1981. Negli scontri con le forze dell'ordine sono rimasti uccisi tre manifestanti e un poliziotto, e il governo del Cairo ha reagito annunciando oggi che non saranno tollerate nuove manifestazioni di piazza. Ma secondo quanto riferiscono i media internazionali, decine di persone, ispirate dalla rivolta tunisina che ha portato alla caduta del regime di Ben Ali, sono nuovamente scese in strada al Cairo oggi promettendo che continueranno la loro protesta fino a quando il governo non cadrà.

Intanto la stampa indipendente egiziana ha evidenziato la forte partecipazione alle manifestazioni di ieri, minimizzata invece dai giornali governativi. "Migliaia di persone manifestano contro la povertà, la disoccupazione, l'inflazione e la corruzione, e chiedono le dimissioni del governo", titola oggi il quotidiano al Masri al Yom. Al-Chorouq apre la prima pagina su "L'Egitto arrabbiato scende in piazza", e scrive che un "vulcano di rabbia ha eruttato nelle strade del Cairo".

Nel corso delle manifestazioni di ieri le forze di sicurezza hanno arrestato circa 200 persone. Una settantina di arresti sono stati eseguiti al Cairo, dove un poliziotto è rimasto ucciso, e altri 50 a Suez, a un centinaio di chilometri a est della capitale, dove sono morti tre dimostranti. Oggi migliaia di agenti in tenuta antisommossa presidiano i luoghi sensibili della capitale, per impedire nuove manifestazioni.

Gli incidenti di ieri hanno suscitato l'immediata reazione da parte della comunità internazionale. La Casa Bianca ha detto che il governo egiziano dovrebbe essere "sensibile alle aspirazioni del suo popolo", mentre la Francia ha espresso il suo cordoglio per le vittime. Per l'Unione Europea le manifestazioni anti-Mubarak riflettono le aspirazioni della popolazione a favore del "cambiamento politico" e rappresentano un "segnale" dopo gli eventi accaduti in Tunisia. La Germania ha espresso la sua "preoccupazione" per la situazione e ha lanciato un appello alla "moderazione". Il ministro degli Esteri Franco Frattini, parlando ai microfoni di 'Radio Anch'Io', ha invece espresso l'auspicio che il presidente egiziano Mubarak "continui, come ha sempre fatto, a governare il suo paese con lungimiranza".