E' di circa seimila morti, secondo un rapporto di Nomisma, il tributo che l'Italia paga ogni anno alle polveri sottili. A essere colpiti sono soprattutto coloro che hanno delle patologie respiratorie preesistenti, ma in realta' gli effetti si vedono in tutti, spiega Franco Falcone, presidente dell'Associazione italiana pneumologi ospedalieri.
"Le polveri sottili penetrano nelle vie aeree, e a seconda delle loro dimensioni riescono ad arrivare a maggiore profondita' nel sistema respiratorio, con le piu' piccole che sono in grado non solo di raggiungere i capillari, ma addirittura di passare da questi al sangue - spiega Falcone - Queste particelle provocano infiammazioni di vario tipo, e tutti ne sono soggetti. Chi ha delle patologie respiratorie come asma, allergie, bronchite cronica rischia pero' di avere conseguenze piu' gravi. Anche per i bambini le polveri sono pericolose, perche' respirano a un'altezza in cui queste si concentrano".
Il costo calcolato per le sole Roma, Milano e Bologna e' di 6,4 milioni di euro all'anno per ricoveri relativi a patologie respiratorie e cardiocircolatorie attribuibili all'inquinamento da polveri. Il primato in questo campo, cosi' come per il numero di morti, spetta a Roma, che supera Milano nonostante la Pianura Padana sia in generale l'area peggiore del paese: "Queste stime sono difficili da fare, perche' l'inquinamento spesso e' una concausa dei problemi di salute, ma di sicuro il bilancio e' pesante - continua l'esperto - le armi per difendersi non sono molte: il lavaggio delle strade protegge dalle polveri piu' pesanti, che si depositano, ma non dalle altre. Le mascherine danno qualche vantaggio, soprattutto se si deve stare all'aperto a lungo. In situazioni di emergenza e' meglio non stare troppo tempo fuori casa, soprattutto se si e' a rischio, e non fare jogging, ma l'unica soluzione definitiva e' uscire dal mondo del petrolio".