Il 'no' all'estradizione di Cesare Battisti deciso dall'ex presidente Lula si basa ''su un dettagliato parere dell'Avvocatura dello Stato'': lo afferma in una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la neopresidente brasiliana Dilma Rousseff, rilevando che sara' ora il Supremo Tribunal Federal a pronunciarsi sulla decisione presa da Lula.
La missiva del 24 gennaio della Rousseff (anticipata dal quotidiano Folha de S.Paulo e confermata all'ANSA dalla presidenza brasiliana), e' la risposta alla lettera indirizzata alla stessa Rousseff con la quale Napolitano aveva qualche giorno fa ribadito la richiesta dell'estradizione dell'ex terrorista rosso, precisando che tale mancata consegna e' ''motivo di delusione e di amarezza per l'Italia''. Nella lettera, la presidente sottolinea che ''la divergenza giuridica, anche se importante'' sul caso Battisti ''non intralcera' un rapporto secolare quale quello tra Italia e Brasile'', rinviando nel contempo a quanto deciso da Lula lo scorso 31 dicembre, nell'ultimo giorno della sua presidenza. Di fatto, la presidente ribadisce la tesi di fondo espressa ormai da tempo da Brasilia. Il 'no' all'estradizione di Lula e' infatti ''un parere giuridico, fondato sull'interpretazione sovrana che l'Avvocatura Generale ha effettuato del Trattato sull'estradizione'' in vigore tra Italia e Brasile dal 1989, sottolinea la presidente, che si dichiara inoltre ''dispiaciuta'' per due fatti, e cioe' ''la divergenza scaturita'' tra i due paesi sul caso, e perche' la lunga vicenda Battisti si e' ''prestata ad ingiuste manifestazioni rispetto al Brasile, al mio Governo e all'ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva''. Nel dirsi ''certa che tali manifestazioni non corrispondono alla percezione'' di Napolitano sul tema, la Rousseff ricorda inoltre che tocca al Supremo Tribunal pronunciarsi sul 'no' all'estradizione. La palla sul delicato caso Battisti e' infatti ora nel campo dell'Alta Corte brasiliana, che in un'udienza ancora da stabilire decidera' sul caso, parere che segnera' con ogni probabilita' il destino dell'ex militante dei Proletari armati per il comunismo. La lettera resa nota oggi spezza il lungo silenzio mantenuto dalla prima presidente donna del Brasile sul fascicolo giudiziario riguardante Battisti. Finora, la Rousseff non aveva pronunciato parola sul caso, lasciando parlare invece altre autorita' brasiliane, tra le quali il suo ministro della giustizia, Jose' Eduardo Cardozo, che in questi giorni ha piu' volte sostenuto senza tentennamenti la posizione di Lula sul fatto che Battisti rimarra' in terra brasiliana.