Gli enigmi dell'arte


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Le firme celate

Leonardo, ma anche Giorgione, Raffaello e Giotto: un pittore e restauratore trevigiano scopre una tecnica di scrittura nascosta come sorta di incancellabile autentica delle opere b

Leonardo firmo' la Gioconda nascondendo nel ritratto piu' enigmatico della storia l'iniziale del suo nome nonche' la data di composizione del dipinto, il 1501, e addirittura l'intera scritta 'Gioconda'. Ma non fu il solo. Lo stesso usavano fare in quel secolo Giorgione e Raffaello. E quasi duecento anni prima anche Giotto riempiva i suoi affreschi di scritte celate, iniziali, cifre.

Il segreto? Una tecnica di scrittura nascosta nata come sorta di incancellabile autentica delle opere e tramandata di bottega in bottega, forse come protezione dai falsi, per oltre 700 anni, tanto che la conoscevano e la praticavano persino Klimt e Picasso.

A fare la scoperta, che se confermata potrebbe avere risvolti clamorosi per l'autenticazione di capolavori di ogni epoca, e' un pittore e restauratore trevigiano, Luciano Buso. Che sostenuto da sindaci, personalita' della cultura e studiosi locali anticipa le conclusioni di un saggio al quale lavora da anni dedicato proprio a queste scritte nascoste (''Firme e date celate nei dipinti da giotto ai tempi nostri'', a cura di Luciano Buso, Duck Edizioni). E intanto annuncia il ritrovamento - grazie alla scrittura celata- di una commovente Madonna con Bambino in trono di Giorgione. Nonche' l'attribuzione a Raffaello di un inedito San Giuseppe e Gesu' Bambino, eseguito su vetro nel 1508, e di altre due opere sino ad oggi incerte, ''Madonna della Panca'' (1508) e una scultura lignea del 1507, ritratto di Papa Giulio II.

Tutto e' cominciato qualche anno fa, racconta, davanti a una tela del trevigiano Paris Bordon (1500-1571) che gli era stata affidata per il restauro: fu esaminando le pieghe di quel capolavoro rinascimentale che si accorse per la prima volta della presenza di due cifre intrecciate (P B le iniziali del pittore), nascoste sul tronco dell'albero davanti al quale e' sdraiata la Venere. Era solo l'inizio: un esame piu' approfondito, condotto anche con l'aiuto di raggi x, riflettografia e ripresa di luce radente, ''permise di stabilire con buon margine di sicurezza'' l'intera firma del pittore, ''A.D.M.D.XLV- PARIDES- P.B.F.- BORDONO- TAERVISINUS''. Non solo. Perche' ''portando il dipinto alla luce solare'', spiega oggi il restauratore, ''mi sono accorto della presenza di altre scritte tra le piante e il paesaggio e un po' ovunque nel dipinto''.

Da li' la molla per continuare la ricerca, che ha avuto come seconda tappa un dipinto firmato da Jacopo Negretti- Palma il Giovane: anche li', spiega Buso, si rivelo' la stessa messe di scritte nascoste, come pure, in seguito, nelle opere di Tiziano, (sia Bordon che Palma il Giovane si erano formati alla sua bottega) e in quelle del suo maestro Giorgione. Dagli artisti veneti le ricerche di Buso si sono estese prima a Giotto (Nell'affresco ''Il dono del mantello'', nella basilica di San francesco di Assisi si riconoscerebbero per esempio il numero 15 che indicherebbe la data 1315 nonche' l'intera firma Giotto) poi a Raffaello, Antonio Guardi, Camille Baptiste Corot,Toulouse Lautrec Guglielmo Ciardi, Federico Zandomeneghi, Giacomo Balla, Gustav Klimt.

''In tutti - sottolinea- ho trovato scritte celate e numeri- sempre con la stessa tecnica, che ho scoperto veniva usata in anni piu' recenti persino dal Picasso di Guernica e dal contemporaneo Emilio Vedova''. Insomma un filo rosso che si dipana per almeno sette secoli, sostiene il restauratore trevigiano, seguendo la tradizione di un uso antichissimo che l'occhio allenato di artisti e mercanti sapeva allora decriptare con relativa facilita' per difendersi da falsari e cattivi affari. Tra i tanti non poteva mancare Leonardo. Proprio la Gioconda - oggetto qualche settimana fa di altri clamorosi annunci - risulterebbe secondo Buso affollatissima di caratteri nascosti, con ''intere righe di date (sempre 1501 ndr) il nome Gioconda vergato sulla destra dall'alto vero il basso e scritte Leonardo da Vinci ovunque''.