Calcio \ Serie A


Stampa

Cavani trascina il Napoli,-4 dal Milan

Pazzini-Eto'o, rimonta Inter sul Palermo. Punti salvezza del Chievo a Brescia. Successi di Cagliari e Genoa. Juve, altro crollo: l'Udinese passa 2-1 n

di Mauro Caputi

Roboante risposta del Napoli al tentativo di allungo del Milan (successo 2-0 a Catania nell'anticipo) e al ritorno della Lazio (tornata alla vittoria, 2-0, contro la Fiorentina nell'altro anticipo). Al San Paolo i partenopei liquidano 4-0 una Sampdoria apparsa in disarmo e si riprendono il secondo posto in solitario. Furoreggia Cavani con una tripletta che lo porta a quota 17 in classifica cannonieri. L'impresa comincia al 16' grazie anche alla grinta di Lavezzi che serve il compagno dopo una percussione. Secondo centro su rigore per fallo di Accardi sullo stesso bomber proprio al 45'. In apertura di ripresa, 48', Hamsik si prende la briga di chiudere una partita mai seriamente aperta. Quindi, al 57', Cavani conclude il dialogo con Gargano e Hamsik per la sua festa personale che è quella di tutta Napoli. Pochi minuti dopo sostituzione e standing ovation. Manca una mezz'oretta, il campo non ha più niente da dire, gli spalti del San Paolo danno spettacolo e sognano l'aggancio in vetta. Mercoledì c'è il turno infrasettimanale e martedì l'anticipo è Milan-Lazio, uno scontro diretto a cui la squadra di Mazzarri guarderà con particolare interesse.

Anche a San Siro c'è un protagonista che spicca su tutti. E' il neoarrivato in nerazzurro Pazzini, decisivo nella rimonta vincente dell'Inter che supera 3-2 il Palermo. Il primo tempo aveva dato indicazioni opposte, con Miccoli (4' su assist di Cassani) e Nocerino (36' con un bel dribbling stretto) che avevano gelato Leonardo. In chiusura di frazione il palo di Pastore (partito in fuorigioco) rischia di rendere il passivo pesantissimo. A inizio ripresa la mossa del tecnico brasiliano. Dentro il 'Pazzo' e la musica cambia. L'Inter aveva attaccato anche nel primo tempo, ma era stata inconcludente. Pazzini dà concretezza. Al 57' trova la girata vincente da centro area. Al 73' salta in cielo a prendere un cross su punizione e non dà scampo a Sirigu. Ancora 3' e ancora lui, in seguito a un contatto con Munoz, guadagna il rigore che Eto'o trasforma. Capovolgimento completato grazie anche all'aiuto di un ritrovato Julio Cesar che sull'1-2 respinge un rigore di Pastore (fallo di Tiago Motta che si era fatto soffiare la palla da Kasami) e negli ultimi secondi dice no alla girata ravvicinata di Balzaretti.

Perde terreno, ma solo perché ha una partita in meno, la Roma. Si tratta infatti di uno stop relativo, non dovuto a sconfitta ma al meteo avverso. A Bologna vince la neve, per la seconda volta in questo campionato. Il 28 novembre la gara col Chievo non era nemmeno cominciata. Questa volta felsinei e giallorossi ci hanno provato, ma dopo 16' di pattinaggio affatto artistico i 22 sono tornati nello spogliatoio. Difficile prevedere la data del recupero in un calendario che si infittisce col ritorno delle coppe europee.

Giornata thrilling in chiave salvezza. Tre le sfide, a partire dalla gara dell'ora di pranzo fra Brescia e Chievo. Vittoria netta degli ospiti col 3-0 che esalta le qualità di Pellissier. L'aostano è abile a far centro di testa qualche istante prima dell'intervallo. Al 47' raddoppio della squadra di Pioli con Mandelli su azione d'angolo. Risposta del Brescia, stordito dall'uno-due a cavallo della pausa, confusionaria. In pieno recupero (93') nuovo saggio di bravura di Pellissier con controllo che incolla il pallone al piede e tiro preciso sull'uscita del portiere. La sconfitta relega il Brescia al penultimo posto e costa la panchina a Beretta. Torna Iachini esonerato a dicembre.

Dietro il Brescia c'è solo il Bari, sconfitto 2-1 a Cagliari ma nient'affatto arrendevole. Matri colpisce due volte, all'8' e all'11', prima su assist di Missiroli, poi su respinta corta di Gillet, fra l'altro bravissimo sul colpo di testa ravvicinato di Canini. Sembra già fatta, ma al 14' un tiro senza pretese di Okaka finisce in rete per la clamorosa papera di Agazzi. Il Bari ci crede e prima dell'intervallo ha l'occasione che vale oro: Canini stende Bentivoglio, Rudolf va sul dischetto e trova il grande riscatto di Agazzi che respinge sia il penalty sia la ribattuta del biancorosso. Ripresa compassata, col Bari che vorrebbe ma non riesce. Nel finale rigore per il Cagliari. Gillet imita il collega sul tiro di Acquafresca. Ma il Cagliari ha il risultato in tasca e con esso una classifica tranquilla.

Il terzo confronto salvezza si conclude con un pari rocambolesco. Il Cesena rimedia al 3' di recupero l'1-1 col Lecce. Ospiti in vantaggio con Corvia che risolve una nischia in area romagnola all'11'. Lo stesso Corvia si divora il raddoppio poco dopo tirando a lato da due passi. Il Cesena provoca l'aritmia cardiaca ai suoi tifosi nel finale. All'82' rigore molto generoso per fallo di mano di Tomovic (ma il difensore salentino aveva il braccio attaccato al corpo e il tiro era forte e ravvicinato). Budan si presenta sul dischetto e la sua conclusione esalta le doti di Rosati. Al 93' la generosità dei padroni di casa trova il suo acuto con Bogdani che salta di testa ad acciuffare il pareggio.

Tutto nel primo tempo nel 3-1 con cui il Genoa piega il Parma. Protagonista in negativo, per gli emiliani, il difensore argentino Paletta. Al 16' provoca il rigore che Palacio trasforma. Al 44' infila la sua porta di testa cercando l'anticipo su un cross che sembrava innocuo e vanifica così il pareggio di Crespo al 32' (incerto Eduardo sul tiro Valiani, poi non può nulla sul tap-in). Al 45' terzo gol rossoblù con Kaladze che si ritrova davanti al portiere dopo un rimpallo. La reazione del Parma nella ripresa non è significativa.

Il posticipo acuisce la crisi della Juventus e conferma l'ottimo momento dell'Udinese. I friulani passano a Torino 2-1 in rimonta. Dopo un primo tempo scialbo (una conclusione pericolosa per parte, con Del Piero e Isla), gli ospiti crescono nella ripresa. Di Natale ha due occasioni in meno di 60 secondi, sempre liberato sulla sinistra: prima si fa ipnotizzare da Buffon, poi appoggia a lato dopo essere stato servito da una magia di Armero. Nel momento migliore della squadra di Guidolin a sorpresa passa la Juve. E' il 60' quando Del Piero si vede ribattere un tiro, il pallone arriva nella zona di Marchisio che da una quindicina di metri inventa una semirovesciata spettacolare che non dà scampo ad Handanovic. Segnatura bellissima, ma non basta a rivitalizzare la Juve di questo gennaio orribile. L'Udinese macina gioco e fa male ogni volta che affonda, soprattutto sulla destra. Al 67', su azione d'angolo, arriva il pari: dopo una ribattuta Di Natale è libero di concludere, Buffon respinge, ma la palla è preda del tap-in di Zapata. La Juve davanti è leggerina e non fa male. L'Udinese gioca quasi al gatto col topo. Significativo il gol vittoria, siglato da Sanchez liberato in piena area da Isla dopo che il gioco aveva cambiato fronte con incredibile facilità. C'è tempo per due rossi. Il primo, diretto, a Bonucci, reo di un fallo di frustrazione su Sanchez all'87'; il secondo, per somma di gialli, allo stesso Sanchez, all'88'. Poi l'Udinese può festeggiare il terzo successo consecutivo nel girone di ritorno e il sorpasso proprio alla Juve.