di Rita Piccolini
Sfilano le creazioni di Guillermo Mariotto e la moda diventa spettacolo e monito alle nuove generazioni: salviamo la natura in fuga con nuovi stili di vita.
Folla delle grandi occasioni anche per la sfilata di Gattinoni con le nuove proposte di alta moda per la primavera-estate 2011 e così AltaRomaAltaModa entra nel vivo. C’è curiosità. Alcun giornali hanno già reso noto che la nuova collezione si concluderà con un omaggio della Maison ai 150 dell’Unità d’Italia. A indossare un abito tricolore, con la corona in testa, è la nuova miss Italia 2010.
E’ solo un omaggio al Bel Paese e Francesca Testasecca entra regale, fasciata dai colori della nostra bandiera, con il dito indice sulle labbra come a dire: basta con le polemiche, basta con la “querelle” mai sopita sui valori del Risorgimento, basta con i dibattiti sui valori unitari che le celebrazioni hanno risvegliato, siamo qui, esistiamo, destiamoci, festeggiamoci.
Ma dall’inizio questa più che una sfilata è uno spettacolo. Protagonista la Terra. La Nostra Terra maltrattata, sfruttata, deturpata, derubata. I viaggi di Mariotto per il mondo hanno ispirato la creatività effervescente dello stilista, ma lo hanno reso anche estremamente sensibile ai temi ecologici e al problema dello sconsiderato sfruttamento che ha reso parti del nostro pianeta azzurro aride, desertiche, inabitabili per le specie umane, animali e vegetali. Prima che le modelle comincino a sfilare, come in un film in 3D compaiono le immagini della Terra vista dal satellite. E’ resa grigia dalle polveri e dalle emissioni che la avvelenano. Ma l’uomo, il suo carnefice, sa adattarsi. Magnifiche creature metropolitane, fanno pensare alle replicanti di Blade Runner, avanzano nei loro abiti corti, lineari, grigi, bianchi, macchiati di nero, fumé, impreziositi dalle paillettes, con architetture metropolitane ricamate sui tessuti. Vivono nello smog delle metropoli del mondo e ci vivono bene, nel lusso, sono a loro agio a Dubai, Rio de Janeiro, Shanghai …
“Noi in fondo non siamo altro che testimoni di un vissuto – afferma Mariotto – anche noi dipingiamo la vita in un abito”. E dalla vita apprendiamo che la natura risorge e con essa la Terra. La musica si addolcisce e arrivano in passerella fanciulle che sembrano boccioli di fiori. I colori sono tenui: rosa, albicocca, verde malva. Fluttuano leggere tra organze e chiffon avvolte da scialli- gilet. Gli abiti, sia lunghi che sopra al ginocchio sono leggeri, resi sofisticati dai plissé, dai tagli sbiechi, dalle trasparenze. Hanno in mano pochette dorate o argentate guarnite da manici zoomorfi, o da rami di corallo rosa. Tutto e molto suggestivo e gioca sull’eterno contrasto tra il chiaro e lo scuro, il giorno e la notte, la natura profanata e la consapevolezza che porta alla ribellione, il bene e il male. Ecco di nuovo una magnifica creatura metropolitana: una modella di colore in “total black”. E’ bellissima, aggressiva, il passo felino, ricorda animali notturni... Il pubblico applaude. E ancora la Terra e le sue catastrofi, e poi la rinascita. Di nuovo il bianco totale , i colori chiari, diafani trasparenti. Angeli guerrieri in pizzo e macramè. Prima che compaia in scena a chiudere la rappresentazione l’abito che rende omaggio all’Italia, sfilano alcune spose preziose ma senza velo, ad eccezione di una, l’ultima, con un lungo magnifico pizzo sfumato e ambrato che sembra una nuvola leggera.
Anche per Gattinoni è presente la Roma che conta. In prima fila ovviamente la presidente di AltaRoma, Silvia Venturini Fendi. E poi molti volti noti al pubblico televisivo: di nuovo Gloria Guida, questa volta in nero, Irene Pivetti con gli stivali rossi e i look reso malinconico dalla testa quasi rasata, Lorena Bianchetti ,Manuela Villa, c’è persino la criminologa ormai conosciuta dai telespettatori per i suoi interventi relativi al “delitto di Avetrana”, Roberta Bruzzone. Ha l’aria da dura con il suo giubbotto da motociclista! Del resto vive a contatto con i delitti più efferati, ma applaude e sorride, come tutti , per ricordarci che la moda, oltre che essere una forma d’arte, è anche un grande spettacolo.
La manifestazione va avanti con altri grandi nomi. Lino Lettieri ad esempio, che presenta una collezione dinamica, giovane, sexy, preziosa nei ricami e nei cristalli,scintillante di paillettes, fluttuante di organze di seta. Dominano il bianco e il nero, accompagnati da gioielli dalle forme geometriche in avorio e agata nera. Le scarpe sono di legno laccato nero e guarnite da fiocchi di raso e nodi-gioiello alla caviglia.E ancora la collezione di Marella Ferrera: un omaggio alla sicilianità e alle donne che nei primi anni del Novecento emigravano negli Stati Uniti, per sfuggire alla miseria della loro magnifica terra, e che in molti casi si erano già maritate per procura con un uomo che nemmeno conoscevano.
Nelle valigie di cartone le loro povere cose … e tanta tristezza. La stilista, ispirandosi a loro, ha proposto abiti semplici e sexy che scivolano sul corpo, rendendolo bello e sinuoso nonostante l’aspetto vintage e finto povero. Veli in testa, come nella migliore tradizione del nostro Sud o coppole maschili posate sui capelli scarmigliati. Originali le spose in bianco o avorio con aria dimessa, nonostante la raffinata lavorazione degli abiti. Effetto e ambientazione inevitabilmente melanconici.