In dieci anni, tra il 2005 e il 2015, il cancro sarà causa di morte per circa 84 milioni di persone se non si interviene con politiche sanitarie di prevenzione. E i decessi aumenteranno dell'80% entro il 2030, con un'incidenza maggiore tra la popolazione dei Paesi a basso e medio reddito.
E' la stima dell'Organizzazione Mondiale della Sanità fatta in occasione del World Cancer Day 2011 che si celebra oggi per sollecitare l'attenzione della popolazione sul tema del cancro.
Quest'anno verrà ricordato il legame tra gli stili di vita salutari e l'insorgenza dei tumori: un terzo dei tumori più comuni può essere prevenuto, combinando dieta sana e attività fisica regolare e modificando gli stili di vita legati al fumo, al consumo di alcolici, all'esposizione al sole e alla cura delle infezioni responsabili di alcuni tipi di tumore.
Il World Cander Day è organizzato dall'Unione Internazionale per il Controllo del Cancro (Uicc) e supportato dall'Oms. In questa occasione, viene rilanciata la Dichiarazione Mondiale sul Cancro (che può essere sottoscritta sul sito www.uicc.org), in cui sono contenuti gli obiettivi da realizzare entro il 2020 per rallentare la crescita dei decessi e invertirne la tendenza.
Gli obiettivi comprendono l'estensione di programmi di vaccinazione universale per le popolazioni che risiedono in aree interessate dal contagio da HPV e HBV, l'allargamento dei programmi di screening e l'aumento degli investimenti nella ricerca oncologica indipendente, sperimentale e applicata, accelerando il trasferimento dei risultati alla pratica clinica.
L'Uicc punta a raccogliere un milione di firme da presentare durante l''High Level meeting on non communicable diseases' (Ncds), la prima riunione dell'Onu sulle malattie croniche che si terrà a settembre.