Il Partito Democratico Nazionale (Pnd), fu fondato da Anwar Al Sadat nel 1978. Dopo la morte di Sadat, assassinato da un estremista islamico il 6 ottobre 1981, il partito è sempre stato presieduto dal presidente della repubblica araba egiziana, Mohamed Hosni Mubarak. .
Le dimissioni dei dirigenti del Pnd e le nuove nomine decise da Mubarak costituiscono una svolta importante per l'allontanamento sia del potente segretario generale-presidente della Shura (senato), Safwat El Sherif, sia del figlio del rais, Gamal, che non essendo più membro del partito non potrà più candidarsi alla presidenza nelle elezioni di quest'anno.
Il Pnd nacque per sostituire la formazione dell'Unione Socialista Araba, messa in piedi da Gamal Abdel Nasser nel 1962, con la prospettiva di Sadat di aprire nuove strade politiche e maggiori accessi alle risorse dello stato da parte di una classe politica in via di formazione, ma molto legata alla sua persona.
Dalla nascita il partito ha sempre conservato non meno di tre quarti dei seggi nel parlamento, cosa che ha facilitato l'approvazione di leggi proposte quasi esclusivamente dal presidente e dal governo.
Nel 2000, alle elezioni parlamentari il Pnd ottenne meno della metà dei seggi, mentre ci fu una stragrande vittoria degli indipendenti, 181 dei quali erano membri dello stesso partito che non erano stati messi in lista. Dopo le elezioni rientrano nel Pnd insieme con altri 35 indipendenti.
La 'sconfitta' del partito favorì l'emergere della figura politica di Gamal Mubarak, il figlio più giovane del rais, che introdusse modifiche per modernizzare l'immagine del partito, che prefigurarono nell'immaginario collettivo la volontà del presidente, allora 71enne, di farsi succedere in futuro dal figlio.
Nelle elezioni del dicembre 2010 il Pnd ha vinto 420 dei 508 seggi dell'Assemblea del Popolo, mentre le opposizioni, ed in particolare la confraternita dei Fratelli Musulmani ed il partito dei Wafd (liberali di destra) hanno perso tutti i deputati, anche per essersi ritirati dal secondo turno del ballottaggio, per protesta contro presunti brogli e frodi compiuti nei seggi e per gli arresti subiti da candidati (dei Fratelli Musulmani).
Anche se non collegate direttamente a queste vicende elettorali, secondo vari osservatori, le proteste in corso da 12 giorni a piazza Tahrir si sono sviluppate anche in relazione al clima politico molto confuso.