Poteva essere la sorpresa del 2011 con l'avveniristica Lotus Renault e invece, a meno di miracoli, dovrà passare la stagione a guardare i suoi colleghi. E' finito così, prima di iniziare, il Mondiale di Formula 1 prossimo venturo di Robert Kubica, a causa di un maledetto incidente di rally che ne mette a repentaglio l'uso della mano destra.
Una nuova brutta sorpresa per il pilota polacco dopo il terribile incidente in Canada nel 2007 e che, come allora, fa ripiombare il Circus della velocità in ansia per le condizioni di salute dello sfortunato Robert, ricoverato nell'ospedale di Pietra Ligure dove è accorso, tra gli altri, l'amico, collega e compagno di poker Fernando Alonso.
Ansia mista a sgomento, a cominciare dalle reazioni del capo della Lotus Renault Eric Boulier (scuderia nella quale Kubica è approdato l'anno scorso proveniente dalla Bmw Sauber), informato ora per ora sulle condizioni del polacco, operato per arrestare un' emorragia interna, ridurre le fratture e salvare la mano spappolata.
''E' una persona a cui vogliamo molto bene, siamo estremamente tristi e ovviamente scioccati - ha detto Boulier - quello che sappiamo è che ha delle fratture multiple. La sua mano è spappolata ma non è irrecuperabile. L'attuale stato di salute di Kubica gli lascia ''poche possibilità'' di partecipare all'inizio della stagione, ha concordato Boulier, che però si è rifiutato di parlare di possibili sostituti.
''E' disdicevole e troppo presto per pensarci. Bisognerà sapere per quanto tempo sarà indisponibile prima di prendere questo tipo di decisioni''. Ma di fatto la Lotus Renault ha due piloti di riserva, ovvero il brasiliano Bruno Senna, nipote del compianto Ayrton, e il francese Romain Grosjean.
E il primo più del secondo, per esperienza e Gp corsi, appare in pole rispetto al compagno di scuderia. Poi Boulier ha voluto dissipare ogni malinteso sulla partecipazione di Kubica ai rally: ''Che sia una Lotus, una Renault o una Skoda non cambia nulla. Non c'è una logica legata al business. L'abbiamo lasciato fare perché il rally è nel suo suo cuore. Il rally è vitale per Robert e per io suo equilibrio. A parte questo c'è un accordo reciproco. Conoscevamo i rischi e anche lui. Non volevamo un pilota robot o 'corporate' '', ha concluso il team principal della Lotus Renault.