La previsione del WWF


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'Nel 2050 solo energie verdi'

Sarà possibile azzerare, o quasi, le fonti fossili energia_eolica_arcobaleno_296

Circa l'80% del fabbisogno energetico mondiale è coperto oggi dalle fonti fossili (petrolio, carbone e gas). Entro il 2050 questo contributo potrebbe però essere azzerato e l'energia di cui ha bisogno il mondo potrebbe essere assicurata in una misura quasi totale (95%) dalle fonti rinnovabili. È lo scenario delineato in un rapporto realizzato dal WWF e in collaborazione con la società di consulenza Ecofys e con OMA (Office of Metropolitan Architecture). La transizione verso l'obiettivo - si legge nel rapporto - comporterà una serie di sfide, ma il risultato è conseguibile già sulla base delle tecnologie che sono oggi disponibili e senza far ricorso, dunque, a quelle che si trovano attualmente in fase di studio o di sperimentazione.

Il suo raggiungimento, tuttavia, presuppone che siano portati a compimento quelle politiche e quelle azioni utili a garantire un futuro di sostenibilità energetica. Innanzi tutto dovranno essere realizzate politiche di efficienza e risparmio di successo, in grado di ridurre la domanda mondiale di energia del 15% nel 2050 rispetto a quella del 2005, pur con l'aumento di popolazione in corso. Ne deriverà un abbattimento delle emissioni di CO2 che, in ragione del diverso mix di fonti energetiche e dello sviluppo di nuove tecnologie, sarà dell'80%, in linea con quanto auspicato nelle sedi internazionale. Per raggiungere l'obiettivo sarà ovviamente necessario cambiare le attuali abitudini: ad esempio nei Paesi occidentali occorrerà ridurre del 50% i consumi medi di carne, spostarsi a piedi o in bicicletta o con mezzi pubblici, sostituire l'aereo con il treno eccetera.

Riguardo ai contributi attesi dalle singole fonti rinnovabili, il rapporto sostiene che pur assumendo un tasso di crescita annuale dell'energia solare inferiore a quello odierno, questa fonte potrebbe coprire nel 2050 circa la metà della domanda elettrica mondiale oltre a dare un contributo calcolabile nella misura del 50% per il riscaldamento del settore civile e del 15% del comparto industriale.

La fonte eolica, se saranno confermati gli attuali trend di sviluppo, potrebbe soddisfare un quarto del fabbisogno mondiale di elettricità, mentre il contributo della geotermia, assumendo un tasso di crescita doppio di quello attuale, potrebbe garantire la copertura del 4% dell'energia elettrica e del 5% del fabbisogno del calore. In calo, invece l'apporto dell'idroelettrico che dalla quota attuale del 15% sui consumi elettrici potrebbe scendere al 12%, mentre dalle biomasse si attende una quota del 60% dei combustibili necessari per il riscaldamento dell'industria e del 15% per quello degli edifici.