La scheda


Stampa

Il precedente: il sequestro del Buccaneer

I marinai restarono 4 mesi in mano ai pirati

Prima del sequestro, oggi, della petroliera italiana 'Savina Caylyn', nell'Oceano Indiano, un'altra nave italiana era stata sequestrata col suo equipaggio per quattro mesi nel 2009. Si trattava di un rimorchiatore, il Buccaneer.

Dopo 4 mesi di prigionia, il 10 agosto 2009, furono finalmente liberati i marinai della Buccaneer, il rimorchiatore italiano sequestrato dai pirati somali l'11 aprile dello stesso anno.

Il rimorchiatore Buccaneer era stato catturato con sedici uomini a bordo: dieci italiani, cinque romeni e un croato. Al momento della liberazione il titolare della Farnesina Frattini aveva affermato che "la liberazione è avvenuta nel modo più semplice possibile", ossia i pirati "si sono ritirati".

Il ministro Frattini aveva quindi precisato che L'Italia non aveva pagato alcun riscatto, anche se fonti dei pirati affermavano il contrario. "Quando questi sedicenti pirati dicono di aver ricevuto dei riscatti mi viene da sorridere", aveva detto Frattini che aveva aggiunto: "E' evidente che se questi fatti come quello italiano, liberazione senza riscatto, si ripetessero, per il business della pirateria sarebbe la fine. Per cui l'affermare che abbiano ricevuto un riscatto può essere comprensibile ma non corrisponde alla verità".

Secondo il rapporto della Camera di Commercio Internazionale e dell'International Maritime Bureau diffuso a Londra, nel 2010 sono state 53 le navi sequestrate e 1.181 i marinai catturati. I tentativi di sequestro, invece, sono stati 445, con una crescita del 10 per cento rispetto al 2009

I pirati somali sono responsabili del 92 per cento di tali sequestri. Al 31 dicembre 2010 erano 28 le navi e 638 gli ostaggi detenuti a scopo di riscatto dai pirati somali che hanno allargato notevolmente il proprio raggio d'azione raggiungendo a sud il Canale di Mozambico e ad est il 72° parallelo dell'Oceano Indiano.