>Sulle tracce di Alessia e Livia
Le due gemelle svizzere di 6 anni scomparse dal 30 gennaio "erano sul traghetto" per la Corsica insieme con il padre, ritrovato poi morto in Italia. Lo ha detto il procuratore di Marsiglia, nel sud della Francia, Jacques Dallest, parlando di tre testimoni.
Continuano intanto per il sesto giorno consecutivo le ricerche a Cerignola. In una buca in disuso nei pressi della stazione della cittadina pugliese, sono state trovate due buste contenenti denaro (circa 1.500 euro), inviate in Svizzera da Matthias Schepp alla moglie Irina Lucidi, di 44 anni, la cui famiglia ha origini italiane. Altre otto buste sono invece giunte a Irina Lucidi in Svizzera: quelle contengono banconote da 50 euro per una somma complessiva di circa 5.000 euro. E' presumibile che anche queste lettere siano state spedite dalla Puglia: a quanto si è potuto sapere, sul timbro postale contengono infatti l'indicazione 'Cmp Bari', che è l'indicazione del Centro meccanizzato postale per la Puglia.
TITOLARE BAR, BAMBINE ERANO A CERIGNOLA - "Sono assolutamente sicura: il papà e le bambine sono venuti nel mio bar, lui aveva un giubbotto beige, le bambine avevano una un giubbotto blu e l'altra mi sembra di colore viola". La titolare del Bar caffetteria 'Fiore' in corso Scuola Agraria, alla periferia di Cerignola, la signora Oriana Scelsi, è convinta di aver visto le due gemelle svizzere di sei anni, Alessia e Livia, di cui non si hanno notizie da quando il padre, Matthias Schepp, che le aveva con sé, è morto il 3 febbraio scorso investito da un treno nella stazione di Cerignola, nel foggiano. La signora ribadisce di non ricordare la data ma di essere convinta di aver visto Matthias Schepp insieme con le bambine. I filmati ripresi dalle tre telecamere di sorveglianza posizionate due all'estero del bar e una all'interno del locale sono stati acquisiti dalla polizia che li sta nuovamente visionando dopo che, da un primo esame, non era stata accertata la presenza delle bambine nel bar. "Io - racconta - ho visto il padre con le due bambine, tutte e due bionde con capelli lunghi e con i codini. Il papà mi ha chiesto di poter accompagnare una delle due bambine al bagno e quest'ultima, ricordo molto bene, che indossava un giubbotto di colore blu. Mi sembra fosse un bomber. Quando me lo ha chiesto la prima volta, io non ho compreso bene perché mi ha chiesto della 'toilette' con un accento straniero. Poi me lo ha ripetuto e ho capito che voleva che la sua bambina andasse in bagno". "Nello stesso momento, parlando, il padre - racconta ancora la donna - mi ha fatto capire che avevano fretta perché altrimenti avrebbero perso il treno. Le bambine non hanno parlato per niente, il padre parlava in italiano ma con un accento 'forestiero'. Mentre stavano uscendo, tutti e tre, ricordo che io ho chiesto alle bambine se volessero un bicchiere d'acqua". "Mentre andavano via - aggiunge la donna - il padre ha chiamato una delle due piccole e il nome che che gli ho sentito pronunciare era quello di 'Lia' o qualcosa del genere. Lui aveva parcheggiato l'automobile, di colore scuro, in doppia fila, con le quattro frecce di posizionamento accese e poi è andato via". "Le bambine - dice ancora la donna - non sembravano però gemelle, una delle due era più cicciottella dell'altra e mi sembrava anche un poco più stanca rispetto all'altra". I poliziotti hanno ispezionato il bar con due cani, uno dei quali - racconta ancora la titolare del locale - "si è indirizzato subito verso il bagno per annusare vicino alla porta ed è poi entrato nel bagno mentre l'altro è rimasto fuori". "I poliziotti mi hanno chiesto quali detersivi io abbia usato per lavare pavimenti, dopo di che hanno preso i filmati e sono andati via. Da quello che so - ha ripetuto la signora - sembra che non abbiano trovato riscontri ma io sono sicura di quello che ho visto e ora aspettiamo che vengano ricontrollati per capire se effettivamente ci sono immagini con le bambine".