di Sandro Calice
GIANNI E LE DONNE
di Gianni Di Gregorio, Italia 2010 (01 Distribution)
Gianni Di Gregorio, Valeria Bendoni, Alfonso Santagata, Elisabetta Piccolomini, Valeria Cavalli, Aylin Prandi, Kristina Cepraga, Michelangelo Ciminale, Teresa Di Gregorio, Lilia Silvi, Gabriella Sborgi, Silvia Squizzato, Laura Squizzato.
Con garbo, sorridendo, quasi chiedendo “permesso”, dopo “Pranzo di Ferragosto” torna Gianni Di Gregorio con una commedia agrodolce a raccontarci la divertente vita di un normale sessantenne.
Che pazienza che ha Gianni. Baby pensionato, a 60 anni la sua vita è distribuita tra amare una moglie distratta, coccolare una figlia evanescente, consolare un fidanzato insicuro, portare a spasso cani suoi e non suoi, ma soprattutto tenere a bada una mamma eccessiva, nobile decaduta ma non rassegnata a una vita normale, attorniata da anziane compagne di gioco e avvenenti badanti. Ma a Gianni va bene così, non si lamenta, sorride. Poi però l’amico Alfonso gli mette quella pulce nell’orecchio: “Ma che fai? Datti una mossa! Lo vedi che alla nostra età hanno tutti l’amante?”. No dai, non tutti. Si tutti, anche il vecchietto del bar. Ma non è possibile! Fidati, l’ho visto, sta con la tabaccaia! Per Gianni è uno shock. E ora? Da dove cominciare? Ma deve farlo per forza? Forse la badante, forse la vicina, o quella sconosciuta al parco. No no, meglio la figlia dell’amica di mamma. Ecco, ci sono: il primo amore. Si, ma che le dico?
Di Gregorio, una vita dedicata al cinema, un passato da sceneggiatore (“Sembra morto ma è solo svenuto”, “Gomorra”) con “Gianni e le donne”, che sarà al Festival di Berlino, aggiunge un tassello al quadro dipinto col “Pranzo di Ferragosto”. E la trilogia diventa quasi certa. Qui, con la stessa leggerezza e forse con meno ingenuità, racconta della voluta e sana inadeguatezza di un uomo di fronte ai falsi “miti” moderni, del suo rapporto con le donne, come spiega il regista-attore-personaggio: “Penso all’uomo comune, al pensionato. Difendo quello che è normale, cioè che un uomo di una certa età, di fronte a una ragazza di trent'anni, la corteggi, l’aiuti a portare la frutta, le offra un caffè, ma non possa fare altro”. Proprio come le cronache degli ultimi tempi, insomma. E per raccontare questo, che poi è una dichiarazione di vero amore, di passione sincera per le donne, ovviamente con la mamma prima di tutte, e dove il sesso è una caricatura, Di Gregorio mescola gli ingredienti che ama: la sua Trastevere, il cibo, l’amicizia, la convivialità. Un film delicato, gentile, disegnato a pastello, da sorriso complice e comprensivo.