La rivolta in Tunisia,detonatore delle proteste in Egitto e in altri Paesi arabi,nasce veramente dalla ricerca della democrazia?
"Nasce da fattori demografici: è maturata la nuova generazione post-novecentesca, che non condivide il nazionalismo dei padri fondatori 'presidenzialisti', ed è alla ricerca di una nuova forma di identità culturale. Ricorda il '68 occidentale".
Lo afferma a Televideo il professor Stefano Casertano, economista e analista politico, docente all'Università di Potsdam.
"SI RISCHIA PRESA DI POTERE MILITARI"
Qual è il futuro dell'area, c'è il rischio dell'instaurarsi di un radicalismo islamico?
"Il rischio è la presa di potere dei militari come detentori dell'ordine. Impiegheranno l'islamismo come forma di controllo delle masse, più che per convinzione propria. Ma non possiamo spingerci oltre con i paragoni tra le varie situazioni nazionali: cambiano protagonisti, carnefici e vittime".
"EGITTO DETERMINANTI ANCHE I SERVIZI"
Quale ruolo possono avere i militari, soprattutto in Egitto?
"Determineranno il potere. Come nella Roma dei principi, appoggeranno chi offrirà loro di più". "In Egitto però i militari se la devono vedere con altre organizzazioni radicate, non ultimi i servizi segreti, che non rispondono al ministero degli Interni. Se i militari sono le legioni, i servizi sono i pretoriani".
"PROTESTE, A RIMETTERCI SARA' L'EUROPA"
Quali conseguenze potranno avere queste proteste sull'economia e sugli equilibri internazionali?
"A rimetterci sarà l'Europa. Il continente ha già perso valore con l'intensificarsi dei rapporti tra Cina e Usa", per arginare le conseguenze delle proteste in Nord Africa, per l'Europa "l'unica strada è il rapporto con il Maghreb e il Medio Oriente. La Francia se n'è già accorta", aggiunge.
"SOCIETA'IN CRESCITA DETERMINA CRISI"
Si registrano iniziative nei Paesi arabi per evitare "il contagio". Nonostante le differenze, che cosa potrebbe unire questi Paesi nelle proteste?
"Ci sono differenze enormi: paragonare la Giordania all'Egitto è come paragonare l'Italia alla Danimarca. Il tratto comune può essere rappresentato dalla presenza di semi-dittatori o presidenti a vita che non riescono più a rispondere alle esigenze di una società in crescita. La vera crisi politica è dovuta alla crescita degli ultimi vent'anni, non solo alla crisi degli ultimi due".