Gemelline scomparse


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Lettera del padre, bimbe riposano in pace

'Non hanno sofferto'. La madre informata dagli investigatori g

'Le bambine riposano in pace, non hanno sofferto'. Sarebbe questo, secondo quanto si apprende da fonti inquirenti, uno dei passaggi piu' inquietanti di una delle due lettere che Matthias Schepp, il padre delle gemelline Alessia e Livia, ha scritto e inviato alla moglie Irina prima di suicidarsi. Parole che non lascerebbero molte speranze sulla sorte delle due bimbe, anche se gli investigatori proseguono tuttora le loro indagini.

Un ulteriore aspetto inquietante, confermato dagli inquirenti, era emerso dall'analisi del computer di proprietà di Matthias Schepps, il padre suicida delle due gemelline scomparse. Secondo quanto appreso, oltre ai siti sulle compagnie di navigazione tra Marsiglia e Propriano, in Corsica, l'uomo avrebbe visitato alcuni siti dove si trovano consigli e materiali per l'avvelenamento. Tutto questo può solo essere una inquietante coincidenza che però gli inquirenti prendono in considerazione.

Tra le ipotesi avanzate dal Parquet di Marsiglia, oltre ad una morte per annegamento (il padre potrebbe aver gettato le due bambine dal traghetto Scandola in navigazione notturna verso Propriano), l'uomo potrebbe aver ucciso le bambine, forse proprio avvelenandole, e chiuso i cadaveri nel bagagliaio della macchina sbarcata poi in Corsica. Per questo personale della polizia giudiziaria di Marsiglia e di Ajaccio hanno effettuato alcuni scavi in terreni limitrofi al porto di Propriano dove vengono condotte ricerche anche con l'ausilio delle unità cinofile.

Si cerca un registratore che aveva sempre con se' Matthias Schepp, l'uomo di 43 anni che il 3 febbraio scorso si e' tolto la vita lanciandosi sotto un treno in corsa nella stazione di Cerignola.

Il registratore potrebbe contenere un messaggio lasciato dall'uomo che chiarisca la sorte delle figlie, le gemelle svizzere di sei anni Alessia e Livia, che Matthias Schepp aveva con se' nell' ultimo weekend di gennaio e che poi non ha piu' riaccompagnato a scuola, cosi' come aveva concordato con la moglie dalla quale si stava separando, Irina Lucidi, di 44 anni.

Gli investigatori impegnati nelle ricerche delle gemelle in tre paesi, Svizzera, Italia e Francia, ipotizzano anche, da tracce lasciate nel suo computer, che l'uomo avesse premeditato da tempo la sua fuga.

Anche oggi continueranno le ricerche delle gemelline nella zona di Cerignola e saranno compiute, tra l'altro, ulteriori ispezioni nelle buche delle lettere esistenti nella citta' foggiana, anche in quelle in disuso. L'uomo potrebbe aver deciso di spedire il registratore, un vecchio modello dal quale Matthias Schepp non si separava mai e che non e' stato ritrovato ne' nella sua abitazione in Svizzera ne' nella sua vettura, l'Audi A6 lasciata parcheggiata davanti la stazione di Cerignola il 3 febbraio.

Potrebbe quindi aver spedito il registratore alla moglie cosi' come ha fatto con i soldi che il 31 gennaio ha ritirato da piu' sportelli bancomat di Marsiglia, in tutto 7.500 euro. Due delle buste contenenti i soldi inviate alla moglie sono state trovate qualche giorno fa in una cassetta delle lettere in disuso nei pressi della stagione di Cerignola.

Unita' cinofile della Polizia giudiziaria francese hanno perlustrato ieri una zona incolta vicino al porto di Propriano, in Corsica. La polizia francese sta ancora conducendo ricerche nel porto di Propriano dove, secondo quanto appreso, il padre e le due bambine erano diretti cosi' come dimostrerebbero i tre biglietti di sola andata per la Corsica acquistati in una agenzia di viaggi nella zona di Gare Maritime. Molti testimoni ascoltati dalla Polizia Giudiziaria, e tra questi alcuni passeggeri della moto nave Candola.

IL PADRE VISTO A BASTIA DA SOLO
Matthias Schepp sarebbe stato visto al porto di Bastia mentre si imbarcava su un traghetto per Tolone. Secondo la testimonianza, l'uomo era da solo, senza le due gemelline. La testimonianza avvalora anche l'ipotesi che l'uomo abbia inviato in Svizzera un pacco postato in un piccolo ufficio in provincia di Marsiglia. Nessuno ancora conosce il contenuto del pacco ma subito dopo l'affrancatura la targa della macchina di Schepp sarebbe stata fotografata alla barriera di Ventimiglia in entrata in Italia.