di Juana San EmeterioRABBIT HOLE
di John Cameron Mitchell, Usa 2010
Nicole Kidman, Aaron Eckhart, Dianne West, Miles Teller, Tammy Blanchard e Sandra Oh.
“Rabbit Hole” è ‘la tana del coniglio’ in cui cade Alice (quella del Paese delle meraviglie del libro di Lewis Carrol) per trovarsi in un mondo sconosciuto e straordinario dove accadono cose surreali. In quel buco si trova la coppia protagonista del film che vive una situazione che sembra fuori dalla realtà: il più insopportabile dei lutti, la morte di un figlio piccolo.
“Rabbit hole” racconta l`elaborazione di quel lutto, giorno per giorno, la vita dei due genitori che hanno perso il loro bambino in un incidente. Li ritrae nella loro quotidianità di fronte ad un dolore troppo grande perché sia espresso e capito dalle persone che li circondano. Il dramma sembra essere ed è solo loro. Otto mesi prima erano una famiglia felice poi un attimo ha cambiato tutta la loro vita. I due restano intrappolati in un labirinto di ricordi, sensi di colpa e rabbia. La pellicola descrive alla perfezione le dinamiche del distacco, della memoria e naturalmente del dolore insopportabile. Cercano aiuto in un gruppo di ascolto di genitori che hanno avuto la loro stessa esperienza. Cercano aiuto nella famiglia. Lei vuole parlare con il giovane adolescente che guidava la macchina il giorno del terribile incidente. Lui va in palestra. Ma si sa che non ci sono ricette in questi casi e il percorso per ognuno è differente. Il viaggio negli inferi a mano a mano li cambia, sembra portarli verso la rottura, ma la vita per loro non è finita. Dal ’buco’ del dolore forse si può uscire per continuare a vivere e, come nei disegni di un fumetto raccontato nel film, esistono altri mondi possibili.
Il film diretto da John Cameron Mitchell è stato prodotto (Blossom Films) da Nicole Kidman. L`attrice australiana, che lo interpreta con Aaron Eckhart, racconta di essersi innamorata dell’opera teatrale di David Lindsay-Abaire (vincitore del Pulitzer, poi sceneggiatore del film). E visto il risultato ha fatto bene perché sia lei che Eckhart forniscono un’intensa prova di bravura in questo bel dramma intimo. La Kidman poi è veramente brava, tanto che si è guadagnata la candidatura all’Oscar come miglior attrice protagonista.