"L'unico nucleare sicuro e' quello che non c'è, e oggi piu' che mai il mondo non ha bisogno degli enormi rischi nucleari". E' la denuncia del Wwf che, si legge in una nota "e' vicino alla popolazione giapponese che, dopo il catastrofico sisma e lo tsunami, deve ora affrontare la tragedia della probabile fusione del nocciolo di una centrale e di una vasta esplosione".
Il Wwf sottolinea poi che "uno dei reattori coinvolti dall'emergenza di Fukushima ha una eta' di 40 anni. La tendenza odierna e' di prolungare l'eta' dei reattori nucleari in esercizio per 'passare' al governo successivo la patata bollente degli enormi costi dello smantellamento e delle scorie".
"Ancora una volta succede qualcosa che era stato dato per assolutamente inimmaginabile dagli 'esperti' - ha dichiarato Stefano Leoni, presidente del WWF Italia - Anche un evento definito a bassissima probabilita', puo' verificarsi, soprattutto in concomitanza con altri effetti scatenanti (terremoto e distruzione della diga di Fukushima)".
"L'evento di Fukushima non va incluso nella categoria dei disastri naturali. Non spetta alla natura adeguarsi alle pretese dell'economia, bensi' il contrario. Il principio di precauzione deve diventare la linea guida dell'economia e delle politiche energetiche ed ambientali - ha sottolineato - quando un evento potenzialmente disastroso connesso a una tecnologia ha una probabilita' sia pur minima di verificarsi, bisogna astenersi dall'uso di questa tecnologia. Non c'e' altra soluzione ne' mediazione possibile".
"Il nucleare non e' cambiato, ma il mondo si' e oggi le alternative non solo ci sono, ma sono una realta' economica e occupazionale in rapidissima ascesa, a differenza del nucleare - ha spiegato il presidente del Wwf - Energia rinnovabile, quella che nell'87 da qualcuno veniva definita un'utopia e' oggi il futuro del Pianeta e dell'economia. L'Italia si appresta a tenere un referendum sul nucleare per abrogare la legislazione pro-nucleare approntata da un Governo che non ha tenuto conto del verdetto popolare del 1987.
"Siamo anche noi un paese a elevato rischio sismico - ha ricordato Leoni - La tecnologia nucleare non e' cambiata, nonostante le promesse di inesistenti reattori intrinsecamente sicuri di terza e quarta generazione e nonostante l'enorme flusso di denaro a supporto di ricerca e tecnologia. Quello che invece e' cambiato e' il contesto delle altre fonti energetiche, con efficienza e risparmio energetico e le fonti rinnovabili, pulite e davvero sicure".
"Auspichiamo anche che non vi siano pressioni di alcun tipo sull'informazione italiana e che si garantisca la massima trasparenza circa le drammatiche notizie che arrivano dall'incidente del Giappone - ha concluso - un disastro 'ecologico' che aggiunge altro dolore e sofferenze alle popolazioni colpite oltre ai danni diretti provocati dal terremoto e dello tsunami.