Si utilizzerà acqua di mare per il raffreddamento di un terzo reattore di Fukushima I. Lo ha riferito la Jiji press citando la Tepco.
Il "rischio che il reattore n.3 di Fukushima, ora sotto stress, possa avere un'esplosione simile a quella del reattore n.1" fa crescere la paura nel Giappone devastato dal terremoto e dallo tsunami che ha provocato più di 10mila morti solo nella prefettura di Miyagi, secondo fonti della polizia citate dall tv pubblica Nhk. Si susseguono le notizie e gli allarmi per i danni alla centrale di Fukushima, con dettagli che emergono di ora in ora più preoccupanti: le barre di combustibile al reattore n.3 hanno subito danni, dopo che i tentativi di evitarlo, ha riferito il ministro dell'Economia e dell'Industria nipponico, "non hanno avuto effetti".
IL PUNTO SULLE CENTRALI NUCLEARI - Sono stati 11, complessivamente, i reattori che si sono spenti automaticamente in seguito al terremoto che venerdì ha colpito il Giappone. I reattori appartengono a 4 delle 54 centrali attive in Giappone, le altre hanno continuato a funzionare perché l'accelerazione al suolo a livello locale non è stata tale da comandarne lo spegnimento automatico. Quest'ultimo è una misura automatica che scatta per motivi di sicurezza con terremoti di magnitudo 6. I problemi più seri riguardano al momento la centrale di Fukushima I, dove i 3 dei 6 reattori in funzione si sono spenti immediatamente. I problemi sono nati in seguito, quando tsunami e scosse di assestamento hanno danneggiato i generatori diesel che alimentano il sistema di raffreddamento di emergenza, provocando surriscaldamento e rendendo necessario il rilascio controllato di vapore con contrazioni di isotopi radioattivi. Da ieri il reattore è raffreddato con acqua di mare. Sempre ieri una nuova forte scossa sismica ha provocato un'esplosione che ha danneggiato seriamente la parte alta dell'edificio reattore dell'unità n. 1. Secondo gestore, autorità di controllo e governo, l'esplosione non ha pregiudicato la funzione di contenimento. Nel reattore 2 di Fukushima I il sistema di raffreddamento d'emergenza ha funzionato, ma l'aumento della pressione nell'edificio di contenimento ha costretto a scaricare il vapore nell'atmosfera. Nel reattore 3 il sistema di raffreddamento di emergenza non ha funzionato, come nel reattore 1, probabilmente per l'accumulo di calore si sono rotte alcune barre di combustibile, provocando il rilascio di iodio 131 nell'atmosfera insieme al vapore. Nella centrale di Onagawa sono stati fermati tutti e tre i reattori attivi e tutti e 4 quelli della centrale di Fukushima II, che si trova a 11 chilometri da Fukushima I. Si è fermato anche l'unico reattore della centrale di Tokai. Al momento, a quanto si apprende, si sono verificati alcuni incendi nelle strutture convenzionali (non nucleari) delle centrali, tutti immediatamente spenti, come è accaduto ad Onagawa. Nella centrale di Fukushima II i sistemi di emergenza hanno funzionato regolarmente e i reattori stanno progressivamente raggiungendo le condizioni di spegnimento a freddo, eliminando così rischi di rilascio di isotopi radioattivi.