di Luigi del Giudice
La bellezza, quella vera, è tornata di casa al Salone di Ginevra. La conferma di questa nostra valutazione viene anche da uno dei più quotati designer torinesi, Umberto Palermo, presidente della UP Design. Quest’ultima è una nuova società che realizza disegni per automobili e, anche se nata a poco, si avvale di uno staff giovane, ma ricco di esperienza e di buon gusto, qualità essenziali per chi deve disegnare le forme delle future automobili. Umberto Palermo è conosciuto e apprezzato, in particolare per il suo lavoro all’Idea Institute di Torino, dove ha firmato due vetture decisamente belle e eleganti, Era e Sofia, due prototipi che mostrano bene dove può arrivare la ricercatezza nella realizzazione di un’automobile. Palermo non nasconde la delusione per la mancata presenza di una sua vettura a Ginevra, cosa non consentita dai tempi e, infatti, dice che “l’impressione generale è di un grande vuoto perché non c’ero. Dopo due anni, con due vetture, -aggiunge- torno a Ginevra da osservatore, ma ho preso già accordi con il direttore del Salone per la nostra presenza nel 2012”. L’impressione, che Umberto Palermo riferisce a Televideo, sul Salone è “che è molto ricco sulle anticipazioni della prossima produzione e che evidenzia bene la pulizia delle forme che tornano a essere più classiche”. “C’è a volontà –precisa- un bello concreto e non sperimentale. Una vera evoluzione della bellezza nel senso classico del termine”.
La ricercatezza del Leone
Palermo si sofferma su casi concreti esposti a Ginevra. Come quello del “ritorno della pulizia formale di una Peugeot vecchia maniera. Peugeot si allontana da una ricercatezza esasperata a vantaggio di poche linee messe al punto giusto. Un particolare rilevante è il posizionamento del Leone all’apice del cofano. La 508, sia berlina, sia station wagon, –tiene a precisare- è un ottimo concentrato di eleganza e raffinatezza. Personalmente, aspetto con ansia una 508 coupé”. Quindi continua la sua analisi sulla rassegna: “Gli oggetti visti a Ginevra, tutte cose belle, si potranno trovare presto sulle strade italiane e europee”.
Gli facciamo notare, però, che, tra tanta bellezza, ci sono delle eccezioni, dai tratti, forse discutibili. E’ il caso del prototipo di Bertone, dedicato alla Jaguar, ma disconosciuto dalla stessa Casa britannica “perché inadatto al linguaggio Jaguar”.Palermo si limita a dire che “Bertone ha disegnato un’auto retrò”. Poi, aggiunge che ci sono casi che lasciano perplessi. Esempio, la Saab ci aveva abituati a prototipi tipo l’Aero-X, dove la pulizia formale, la levigatura delle superfici e le proporzioni hanno fatto scuola, mentre, oggi, il nuovo prototipo Saab si allontana da quel tipo di linea”.
Allora gli domandiamo cosa pensa della Saab 9-5 berlina, a nostro giudizio molto bella. “Ha qualcosa –risponde- che assomiglia a Sofia (una delle vetture disegnate da Palermo). Per esempio, il trattamento delle superfici che sono lavorate come un’onda che negli anni leviga un sasso”.
Poi, passa al Gruppo Fiat:” Da fiattino, sono orgoglioso per gli stand Fiat, Alfa e Lancia, ricchi di novità. Con la Tema c’è un ritorno a un abitacolo comodo come un vero salotto che solo i designer italiani sanno realizzare”.
I nuovi linguaggi: Renault e Camaro
Palermo aggiunge che “il Salone è molto ricco per l’aspetto delle anticipazioni della produzione prossima” e cita il caso Renault, che, “con il suo nuovo linguaggio estetico, segnato negli ultimi anni con una serie di prototipi, è riuscita a delineare una forte identità del brand Renault”. Il merito, secondo Palermo, “va a Van den Acker, che ha dato nuova vita all’immagine di questa azienda, dopo aver fatto un buon lavoro alla Mazda”. “Non posso nascondere –precisa- che Renault negli ultimi anni aveva smarrito quella verve di identità, oggi, recuperata molto bene”.
“Un risultato molto forte tra le auto di produzione –aggiunge Palermo- lo troviamo nella Lamborghini, che ha creato un caso di estrema emozionalità. Sono stato contento di rivedere un tratto vago, espresso nella parte posteriore, che è riconducibile a Era” (altra auto disegnata da Palermo).
Quindi, si sofferma sulla nuova linea della Chevrolet Camaro, uno dei miti tra le sportivissime americane. “Ha una carrozzeria che sembra dopata, molto carica e molto meno elegante della precedente. E, anche se più bella delle prime tre versioni, la linea si avvicina parecchio a queste”.
Non tralascia, infine, “il curioso prototipo A3 dell’Audi”, sostenendo che “da anni non si vedeva nel panorama europeo una forte attenzione per una berlina di piccole dimensioni. Un genere di vetture abbandonate per dare spazio alle due volumi. E, questo, fa presagire un forte ritorno al classico: quattro porte e una portiera per il bagagliaio”.
Il sogno di Palermo
A conclusione, chiediamo a Palermo cosa vorrebbe disegnare? Qual è l’auto che vorrebbe tradurre dalle linee alla strada? “Un mio sogno –risponde- è disegnare una De Tommaso Pantera che rispecchi in tutto e per tutto il Dna di italianità, recuperato da Rossignolo. Un’italianità che vorrei far notare ancor più”. Intervista a Alessandro Monticone
“Presto una show car della UP”
Il direttore marketing di UP Design, Alessandro Monticone, ci rivela che la UP il prossimo anno sarà presente al Salone svizzero con una show car (un’auto funzionante che può essere messa in produzione subito). “Vorrei tenere ancora un velo di mistero su quello che elaborerà la matita di Palermo, ma posso anticipare che avrà linee classiche, abbinate a una forte impronta sportiva. Sicuramente di alta cilindrata e di lunghezza sui 4,30 metri”. Poi, si sofferma sull’Alfa Romeo:“Un’azienda mito come l’Alfa, dopo averci abituato a vetture come l’8C, con la 4C torna a regalarci un’emozione con un’auto accessibile, come nelle migliori tradizioni dell’Alfa Romeo”.
Il parere di Alessandro Fini sulle superfici e i riflessi
Alessandro Fini, responsabile del 3D, quel settore che concretizza le idee del disegnatore sul video, affronta ci descrive cosa ha notato sulle superfici delle auto e i riflessi, iniziando con una vera lode alla nuova “Bentley Continental GT, da sempre regina sui riflessi” e per la particolare colorazione presentata, “un’arancione cangiante sul ruggine”. Descrive, poi, “l’eleganza delle superfici di qualità della Fiat, migliorata negli ultimi anni”, e “le lamiere molto buone della Y”. Una nota critica, invece, la fa alla BMW: “ Non mi ha convinto la Serie 6 cabrio, rispetto alla coupé, più equilibrata nelle forme per la presenza del tetto”. Poi, sulla Citroen dice che “fa passi enormi da anni con molti particolari, sempre ben realizzati”. Lode entusiasta a Peugeot, che è “sempre classica e lineare, ma con una qualità di superfici molto alta. E che regala emozioni, vere emozioni”.