Sisma in Giappone


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Cibo, aria e pelle vie d'ingresso delle radiazioni

Ecco come viene rilevata la contaminazione b

Possono transitare attraverso l'aria che respiriamo, ma anche insidiarsi nel cibo o nella pelle. Dunque alimenti, polmoni ed epidermide: sono queste le tre vie d'ingresso delle radiazioni nell'organismo. A indicarle è Armando Zingales, presidente del Consiglio nazionale chimici, che all'Adnkronos Salute spiega come viene rilevata l'eventuale contaminazione nucleare, un vero e proprio incubo per i giapponesi che guardano in queste ore con apprensione alle sorti della centrale di Fukushima.

Per rilevare tracce di contaminazione, "si utilizza un contatore di radiazioni - precisa l'esperto - una sorta di martellino simile al pestello che viene utilizzato per trattare la carne. Questo arnese, spesso ripreso anche dalle immagini tv, è collegato con un cavo a un macchinario che consente di rilevare l'eventuale presenza di radiazione senza tuttavia stabilirne il tipo". Ovvero se la contaminazione avvenuta è, ad esempio, a base di iodio, stronzio o cesio. Per appurare ciò, è indispensabile "fare test chimici, ad esempio sulla polvere raccolta". Nell'uomo, invece, "è necessario eseguire delle semplici analisi del sangue, che permettono di stabilire l'isotopo contaminante".

A questo punto "le analisi verranno ripetute nel tempo - prosegue Zingales - e parallelamente si sottoporrà il paziente a dei trattamenti per favorire lo smaltimento delle radiazioni assorbite".

Delle tre vie percorse dalle radiazioni per farsi strada nell'organismo, "quella che passa attraverso l'aria che respiriamo - precisa l'esperto - è la più pericolosa, poiché la polvere arriva più rapidamente a destinazione. Ma anche la pelle e il cibo contaminato possono mettere ugualmente a rischio la salute della popolazione".

Ma le misure adottate finora lasciano ben sperare. "La decisione di evacuare un raggio di 20 km dalla centrale, dunque un'area molto vicina al luogo di emissione - confida Zingales - significa che i pericoli sono ad ora piuttosto circoscritti". E c'è da scommettere che gli addetti ai lavori "abbiano tenuto debitamente conto di tutti i fattori di pericolo, compreso il vento dominante in quella zona e il peso delle polveri radioattive".