Il professor Henry Higgins e la sua Eliza Doolittle resterebbero senza parole scoprendo che l'abilita' nel distinguere e usare in modo appropriato suoni simili - al centro delle lezioni del docente di fonetica e della fioraia 'trasformata' in dama di alta classe - e' innata. Almeno secondo uno studio britannico, pubblicato sul 'Journal of Neuroscience' (e finanziato dal Wellcome Trust e dalla Commissione europea), che dunque fa luce sull'effetto 'My Fair Lady'.
Neuroscienziati dell'University College di Londra hanno infatti dimostrato da una parte che la struttura cerebrale degli esperti di fonetica differisce da quella delle altre persone prive di simili competenze, ma anche che alcune di queste peculiarita' sarebbero presenti fin dalla nascita. Insomma, mentre alcuni aspetti possono essere spiegati con la plasticita' cerebrale, ovvero la capacita' delle esperienze di cambiare la forma del cervello, altri sono innati.
"Sappiamo che alcune persone" specializzate nel loro campo, "ad esempio i golfisti professionisti o tassisti di Londra, hanno strutture cerebrali diverse o modelli di attivita' cerebrale differente rispetto alla popolazione generale", spiega Narly Golestani, ora presso l'Universita' di Ginevra, in Svizzera. "Spesso e' difficile dire se queste differenze sono state 'modellate' interamente dall'esperienza, o se proprio la struttura cerebrale di una persona puo' influire sulla scelta della professione".
Per capirlo, il team ha messo 'sotto il microscopio' un gruppo di esperti in fonetica, specializzati nello materia e dunque capaci di distinguere con precisione tra suoni molto simili fra loro, e di destreggiarsi fra i diversi accenti. A differenza dei musicisti, questi professionisti acquisiscono la loro esperienza da adulti, e questo permetteva ai ricercatori di verificare gli effetti della preparazione e dello studio sulla struttura del cervello.
Impiegando la risonanza magnetica, i ricercatori hanno confrontato le strutture cerebrali di 17 fonetisti con quelle di 16 volontari sani di controllo. Individuando cosi' "evidenti differenze nella struttura delle aree 'chiave' del cervello". Non solo: insieme a queste caratteristiche, legate agli anni passati ad analizzare i suoni, il team ha scoperto anche delle differenze nella forma della corteccia uditiva sinistra. Che, spiega Sophie Scott del Wellcome Trust, "non correlano con gli anni di impegno. Questa scoperta - dice la ricercatrice - suggerisce una predisposizione di alcune persone" per questo campo.
Una sorta di 'pallino per la fonetica', dunque, che "puo' aiutarle a decidere di scegliere questo tipo di carriera. Forse e' per questo che Henry Higgins divenne un docente di fonetica, piuttosto che, diciamo, un professore di fisica", nota la Scott, per la gioia dei fan del film con la giovane Audrey Hepburn.
Secondo John Williams, responsabile di neuroscienze e salute mentale del Wellcome Trust, "questo studio fornisce una interessante panoramica su come il linguaggio viene elaborato nel cervello, e sul perche' alcune persone possono avere piu' di una passione nei confronti delle lingue. In futuro - conclude - potrebbe aiutarci a capire perche' alcune persone hanno difficolta' con i suoni", come accade nel caso della dislessia.