di Nicola Iannello
L’Inter arriva a -2 dal Milan nella giornata che precede il derby. E si fa sotto anche il Napoli a -3. Costa carissimo ai rossoneri il gol subito da Goian nell’anticipo di Palermo. Tra le inseguitrici, tiene il passo pure l’Udinese, a 6 punti.
Ai nerazzurri, sull’onda dell’entusiasmo per la qualificazione ai quarti di Champions League, basta un gol per battere il Lecce, peggior difesa del campionato. Proprio per non farsi sfuggire i tre punti, Leonardo opta per uno schieramento molto offensivo, con Sneijder dietro il tridente Pandev- Eto’o-Pazzini. Salentini di De Canio col centrocampo a cinque, in avanti il solo Corvia. Nel primo tempo l’Inter sembra risentire della tensione del compito da assolvere. È addirittura il Lecce a rendersi più volte pericoloso dalle parti di Julio Cesar. La svolta nella ripresa. Pazzini prima esalta i riflessi di Rosati con una schiacciata di testa, poi lo brucia di destro dopo un triangolo con Pandev, tra le proteste del Lecce per un sospetto controllo col braccio della punta nerazzurra (52’). Julio Cesar, dopo le incertezze in campo europeo, mette la firma sul preziosissimo successo con una paratona su piatto sinistro di Bertolacci dopo discesa di Olivera. Il Milan fermo a 62 ha il fiato sul collo dell’Inter, a 60. E sabato 2 aprile, dopo la sosta, c’è il derby.
Al terzo posto il Napoli che nel posticipo del ‘San Paolo’ supera 2-1 il Cagliari. Mazzarri esibisce il tridente delle meraviglie: Hamsik, Lavezzi e Cavani. Un’unica punta nel modulo di Donadoni: Acquafresca. Lavezzi e Acquafresca sono gli unici a creare pericoli sui due fronti nel primo tempo. La ripresa cambia subito marcia. Ariaudo atterra ‘el Pocho’ in area sarda e Cavani trasforma il rigore (49’). Il Napoli sembra prendere il sopravvento, ma il Cagliari pareggia: Acquafresca si libera in area e in diagonale sorprende De Sanctis (57’). La squadra di Mazzarri riprende a macinare gioco e trova il nuovo vantaggio: Hamsik serve Cavani sul filo del fuorigioco, pallonetto del ‘Matador’ per la doppietta e il ventiduesimo centro in campionato (61’). Mascara entra e centra il palo con un colpo di testa. Napoli a 59 punti, Cagliari fermo a 39.
Al quarto posto regge il passo la smagliante Udinese di Guidolin, che regola 2-0 il Catania. Bianconeri con l’undici titolare, con Di Natale e Sanchez in avanti. Simeone si copre schierando Bergessio unica punta. Dopo occasioni etnee per Lodi e Bergessio, passano i friulani, con un gran sinistro al volo da fuori area di Inler (22’). Nella ripresa Di Natale mette il suo sigillo – il venticinquesimo – segnando su rigore (74’) per fallo di Marchese su Sanchez (che invero non fa molto per restare in piedi). I friulani sono a quota 56, col Napoli; Catania a 32.
A 54 c’è la Lazio, vincitrice nell’anticipo del sabato sul Cesena. Sale a 50 la Roma, col pareggio per 2-2 a Firenze nella partita all’ora di pranzo. Vantaggio di Mutu con un bel diagonale (21’), pareggio di Totti su rigore (27’), avanti i viola con Gamberini su azione d’angolo (34’), pari definitivo di Totti con una grande conclusione incrociata (52’), seconda doppietta consecutiva per il capitano giallorosso, che sfonda il muro dei 200 gol in serie A (201), a soli quattro da Roberto Baggio. Da segnalare due legni viola: Mutu e Vargas. Fiorentina a quota 41.
Tre punti d’oro per la Juventus che piega il Brescia 2-1 e sale a 45. Delneri col consueto 4-4-2: le tenaglie esterne sono Sorensen-Krasic a destra, Traoré-Pepe a sinistra, Matri e Del Piero le punte. Assente Caracciolo, Iachini carica il peso dell’attacco sulle spalle di Diamanti ed Eder. Il vantaggio è bianconero: la difesa delle rondinelle si impappina, Matri la mette d’esterno per Krasic che esplode un destro che non dà scampo ad Arcari (23’). Pari di Eder, con un colpo di testa su cross dalla sinistra di Vass: Chiellini si fa bruciare e Buffon rimane a metà strada (42’). Risolve capitan Del Piero nella ripresa: recupera un pallone sulla trequarti, parte in slalom e di sinistro appena entro l’area batte Arcari (68’). Juve subito dopo in superiorità numerica: espulso Mareco per doppio giallo. Entra Toni per Matri e l’ex azzurro chiama il portere bresciano a un difficile intervento, poi sulla ribattuta Chiellini e Krasic si ostacolano. Brescia inchiodato al penultimo posto con 26 punti.
Bologna e Genoa si divino la posta: 1-1. Malesani schiera Della Rocca alle spalle di Ramirez e Di Vaio. Ballardini col 4-4-2: Floro Flores e Palacio di punta. Apre Di Vaio – diciottesimo gol – che controlla anche con l’aiuto del braccio, ma poi incrocia un diagonale di destro che fulmina Eduardo (28’). Pari del Genoa con Dainelli che, dopo aver impegnato Viviano con un colpo di testa, raccoglie la respinta e di destro scaraventa in porta (43’). I felsinei raggiungono la quota psicologica di 40 punti, 29 per i grifoni.
Sprofonda la Sampdoria, battuta a domicilio da una diretta concorrente nella lotta salvezza; a Marassi il Parma passa 0-1. Per i blucerchiati è la quarta sconfitta casalinga consecutiva. Cavasin con la difesa a quattro, Guberti e Maccarone in attacco. Marino schiera Pisano per Paci in difesa, Palladino e Giovinco a ispirare Amauri (Crespo e Bojinov in panchina). Il gol partita lo confeziona Gobbi che crossa dalla sinistra, Zaccardo colpisce benissimo di testa, Curci non ci arriva (65’). Finale convulso. La Samp ha la forza di reagire: prima Mirante nega il gol a Dossena, poi Maccarone manda sopra la traversa un rigore concesso per fallo di mano (dubbio) di Gobbi. Il Parma finisce in dieci per la seconda ammonizione a Dzemaili. La classifica vede i ducali a 32, scavalcare i doriani, fermi a 31 al quintultimo posto.
Un piede in serie B ormai ce l’ha il Bari, sconfitto al ‘San Nicola’ dal Chievo 0-1. Mutti conferma la formazione che ha pareggiato col Milan, affidandosi a Rudolf unica punta. Pioli mette Bogliacino a innescare Pellissier e Moscardelli. Domina il Bari ma passa il Chievo con Pellissier che approfitta di un rimpallo e infila la difesa dei padroni di casa per il suo decimo gol in campionato (38’). La partita torna subito in equilibrio. Fallo di Fernandes su Bentivoglio, sul dischetto Ghezzal per il pareggio (41’). In avvio di ripresa un nuovo infortunio della difesa barese regala il gol al Chievo: Moscardelli conquista palla su un disimpegno errato e beffa Gillet (49’). Gialloblù a 35, galletti ultimissimi a 17.