Stanotte lancette avanti di 60 minuti


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Torna l'ora legale

In cambio di un'ora di sonno 'rubata' ci verrà regalata un'ora di luce in più t

Un'ora di sonno in meno ma anche un'ora di luce in più: torna l'ora legale. Questa notte tra sabato 26 e domenica 27 alle 2,00, bisognerà infatti spostare in avanti di un'ora le lancette dell'orologio. Si perderà così un'ora di sonno ma in compenso si guadagnerà un'ora di luce. Con effetti notevoli in termini di risparmio energetico. Niente male in tempi di 'caro-petrolio'. Grazie all'ora legale (che durerà per 7 mesi, fino a fine ottobre 2011) saranno infatti possibili notevoli risparmi: la bolletta energetica - stima Terna, la società responsabile in Italia della gestione dei flussi di energia elettrica sulla rete ad alta tensione - si alleggerirà quest'anno complessivamente di oltre 85 milioni. Si tratta di un risparmio complessivo dei consumi di energia elettrica pari a 646,4 milioni di kilowattora (644 milioni di kWh il minor consumo del 2010). Ovvero una quantità di energia corrispondente alla metà dei consumi domestici annui del Friuli Venezia Giulia. Il minor consumo di energia si apprezza anche nella riduzione di CO2 non immessa nell'atmosfera per un valore stimato di oltre 300 mila tonnellate. Dal 2004 al 2010 - ricorda Terna - l'Italia ha risparmiato complessivamente oltre 4,3 miliardi di kilowattora, corrispondenti a circa 585 milioni di euro di minor costo ed è stata evitata l'immissione in atmosfera di 2,4 milioni di tonnellate di anidride carbonica.

Nel periodo primavera-estate, il mese che segna il maggior risparmio energetico stimato è Aprile, con 149,8 milioni di kilowattora (pari al 23,2% del totale). In autunno, invece, il primato va al mese di Ottobre con 184,9 milioni di kilowattora risparmiati. Ciò è dovuto al fatto che Aprile ha giornate più corte in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell'intero periodo. Spostando in avanti le lancette di un'ora, quindi, si ritarda l'utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi, da giugno ad agosto, invece, poiché le giornate sono già più lunghe rispetto ad aprile, l'effetto 'ritardo' nell'accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità. Ma il punto non è solo il risparmio: infatti secondo uno studio pubblicato dal British Medical Journal tenere l'ora legale e non cambiarla con quella solare ci renderebbe tutti più sani perché le persone sarebbero più attive. Bisogna risalire al Settecento per trovare l'origine dell'ora legale. Il primo a teorizzarla fu Benjamin Franklin, che individuò nell'adozione per convenzione di un'orario diverso che 'inseguisse' il sole, e quindi la luce, un modo per ottenere risparmi energetici. L'idea non ebbe però grande seguito anche perché, all'epoca, i risparmi sarebbero stati relativamente bassi.

Oltre un secolo dopo (nel 1907), la teoria venne ripresa dal britannico William Willet, e questa volta trovò seguaci: nel 1916 la Camera dei Comuni diede il via libera al British Summer Time, che implicava lo spostamento delle lancette un'ora in avanti durante l'estate. Molti Paesi imitarono la Gran Bretagna, soprattutto in tempo di guerra, quando il risparmio energetico era una vera priorità. Anche in Italia l'ora legale scattò per la prima volta nel 1916, dal 3 giugno al 30 settembre. Negli anni successivi, e fino al 1920, l'inizio fu anticipato a marzo. Sospesa nel 1920, tornò in auge nel 1940 e negli anni del periodo bellico, e vi rimase fino al 1948, anno in cui venne nuovamente abolita. L'adozione definitiva risale al 1966, in concomitanza con la crisi energetica. Per i primi tredici anni venne stabilito che l'ora legale dovesse rimanere in vigore da fine maggio a fine settembre. Dal 1981 al 1995, invece, si stabilì di estenderla dall'ultima domenica di marzo all'ultima di settembre. Il regime attuale è entrato in vigore nel 1996 quando fu prolungata fino all'ultima di ottobre.

NEUROLOGO: RISCHIO INSONNIA MA IN 2-3 GIORNI RITORNO A NORMALITA' - Ma al cambio d'orario, simile ad un piccolo jet-lag, avvertono gli esperti, il nostro organismo potrebbe reagire con insonnia, stanchezza e irritabilità.

Come riprendere dunque al più presto un corretto ritmo sonno-veglia? Il fatto, spiega il neurologo ed esperto di medicina del sonno Gioacchino Mennuni, del Complesso integrato Columbus-Universita' Cattolica di Roma, e' che ''l'ora di luce in piu' che avremo ritarda la fase dell'addormentamento, legata alla produzione di melatonina favorita proprio dal buio''. Da qui, il rischio di insonnia.

Il consiglio, afferma l'esperto, e' dunque ''innanzitutto quello di mantenere possibilmente invariata l'ora in cui ci si alza al mattino, per non interrompere la regolarita' del ciclo sonno-veglia. Utile anche - aggiunge - non eccedere con cibo e alcolici la sera''.

Tutti accorgimenti da seguire per i primi giorni successivi al ritorno dell'ora legale , al fine di 'riprogrammare' piu' facilmente l'orologio interno dell'organismo. Ad ogni modo, tranquillizza il neurologo, ''tutto dovrebbe tornare alla normalita', senza grossi disagi, nell'arco di 2-3 giorni: l'adattamento da parte dell'organismo alla variazione di un'ora, a meno di patologie o condizioni particolari, e' infatti abbastanza semplice, poiche' si tratta di una variazione oraria minima''.