Scompare un mito del cinema


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E' morta Liz Taylor

Aveva 79 anni. Una vita da diva: 50 film, 8 mariti

>Liz Taylor, una vita da diva (foto)

Liz Taylor e' morta a 79 anni in ospedale assistita dai quattro figli avuti nei suoi 8 matrimoni. L'agente dell'attrice ha reso noto che al Cedars Sinai Medical Center di Los Angeles erano presenti Michael e Cristopher Wilding (avuti dal matrimonio con Michael Wilding). Elizabeth Frances 'Liza' Todd, avuta dal matrimonio con Michael Todd, e Maria Burton, adottata nel matrimonio con Richard Burton.

Attrice inimitabile e ultima diva
Figlia di due americani residenti in Gran Bretagna, Elizabeth Taylor era nata ad Hampstead, vicino Londra, il 27 febbraio 1932. Il cinema in un certo senso lo aveva nel dna visto che la madre, Sara Viola Warmbrodt, era un ex-attrice famosa col nome d'arte di Sara Sothern, ritiratasi dalle scene quando si sposo' nel 1926 a New York. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale i genitori rientrarono negli Stati Uniti e la famiglia si trasferi' a Los Angeles.

La sua prima esperienza nel mondo del cinema e' precoce: nel 1942 e' nel film, 'There's One Born Every Minute', prodotto dall'Universal. Subito dopo, l'attrice e' ingaggiata dalla Metro-Goldwyn-Mayer, dove esordisce con 'Torna a casa Lassie!' (1943), che la porta all'attenzione del pubblico. Primo ruolo da protagonista e' quello di Velvet Brown, una bambina che allena un cavallo nel film di Clarence Brown Gran Premio (1944), con Mickey Rooney. La pellicola ottiene un grandissimo successo, con un incasso di oltre 4 milioni di dollari, e le fa guadagnare lo status di 'bambina-prodigio'. Da li' comincia la sua strepitosa carriera che la porta a vincere due Oscar: il primo, nel 1960, per 'Venere in Visone' di Daniel Mann e il secondo, nel 1966, per 'Chi ha paura di Virginia Woolf'i Virginia Woolf? di Mike Nichols, accanto all'allora marito Richard Burton, conosciuto sul set del kolossal 'Cleopatra'.

Un film - girato quasi esclusivamente a Roma - al quale deve l'incontro con Richard Burton, l'uomo della sua vita con il quale si sposera' per due volte e divorziando altrettante volte. Una storia d'amore che, all'epoca, riempi' le pagine di tutti i giornali del mondo e la fece diventare vera e propria 'femme fatale'. Non a caso, l'attrice - dai folgoranti occhi viola - ha avuto ben otto mariti e numerose flirt. Interprete di oltre oltre 50 film dei piu' importanti registi della cinematografia mondiale, Liz (diminutivo che non amava) Taylor ha avuto al suo fianco gli attori e le attrice piu' famose. Attiva - soprattutto negli ultimi anni - anche in tv e a teatro, Taylor si e' battuta con grande energia nel difendere i malati di aids e a favore della prevenzione della malattia. Grande amica di Montgomery Clift come di Michael Jackson e' stata la ultima vera diva dello star system di Hollywood.

Quel mito dagli occhi color viola
Bruna, occhi viola e viso angelico, insieme a Marylin Monroe è certamente la diva hollywoodiana più celebre degli anni '40 e '50, sia per le sue interpretazioni che per la sua movimentata vita privata, che riempie le pagine dei rotocalchi rosa di tutto il mondo.

Nata in Inghilterra da genitori americani, ritorna negli Stati Uniti a sette anni e, notata per il suo splendido viso, debutta in un cortometraggio a dieci anni. L'anno successivo è già interprete principale in Torna a casa, Lassie! (1943) di F.M. Wilcox e diva di prima grandezza dopo l'eccezionale successo di Gran Premio (1944) di C. Brown, interpretato a fianco a M. Rooney. Dopo un paio d'anni di sosta, nel 1946 in Vita col padre di M. Curtiz interpreta ancora la parte di una teenager, ma in Piccole donne (1949) di M. LeRoy è già una signorina in attesa dell'amore e nei due anni successivi convola a nozze in Il padre della sposa (1950) e diviene mamma in Papà diventa nonno (1951), ambedue di V. Minnelli, per trasformarsi poi nella sofisticata «rubamariti» Angela Vickers di Un posto al sole (1951) di G. Stevens. All'apice della carriera inanella un successo dietro l'altro - da L'ultima volta che vidi Parigi (1954) di R. Brooks a Il gigante (1956) di G. Stevens, da L'albero della vita (1957) di E. Dmytryk, a La gatta sul tetto che scotta (1958) di R. Brooks e Improvvisamente l'estate scorsa (1959) di J.L. Mankiewicz - offrendo interpretazioni di donne volitive, coraggiose e tenacemente attaccate all'amore, gradatamente più mature e consapevoli che le fanno ottenere per gli ultimi tre la nomination all'Oscar, che vince poi nel 1960 con Venere in visone (1960) di D. Mann, film con il quale si libera definitivamente dal cliché di donna dalla sana e irreprensibile moralità, interpretando una ragazza-squillo dalla complessa personalità.

Arrivata già al quarto marito (E. Fisher, sposato dopo la morte in un incidente aereo del terzo, il produttore M. Todd), la sua vita e la sua carriera subiscono una svolta quando interpreta l'imperatrice egiziana in Cleopatra (1963), kolossal di J.L. Mankiewicz, che si risolve in un disastro economico nonostante la grande pubblicità fornita dallo scandalo dell'amore tempestoso e doppiamente adulterino che la lega a R. Burton, suo partner nel film e subito dopo nella vita (divorziano nel 1974, si risposano nel '75 e ridivorziano definitivamente nel '76). Sempre imperante nei tabloid, dopo International Hotel (1963) di A. Asquith, ancora insieme a Burton, offre una grande interpretazione, che le vale il secondo Oscar, in Chi ha paura di Virginia Woolf? (1966) di M. Nichols, ruolo che serve a diversificare ancor più il suo personaggio. Dopo Riflessi in un occhio d'oro (1967) di J. Huston, interpretato a fianco di M. Brando, il cinema non riesce però a offrirle validi personaggi e negli anni '70 si allontana molto dallo schermo. Nel 1980 offre una gustosa e atonica interpretazione di un'anziana e capricciosa attrice in Assassinio allo specchio di G. Hamilton, ma subito dopo le sue apparizioni sul grande schermo si fanno sempre più rade perché, anche insieme a Burton, si dedica molto più al teatro e alla televisione.

Coraggiosa anche nella vita (è lei che per prima soccorre l'amico Montgomery Clift dopo un incidente d'auto e che gli salva la vita estraendogli due denti dalla gola), dopo la morte di Rock Hudson (1985) è attiva promotrice di fondi contro l'Aids. Dirada le sue apparizioni in pubblico dopo il 1997, quando subisce un ricovero in ospedale per un tumore benigno al cervello e ne esce guarita e con il settimo marito.