di Juana San EmeterioNON LASCIARMI
di Mark Romanek, Usa-Gran Bretagna 2010 (20th Century Fox)
Carey Mulligan, Andrew Garfield, Keira Knighley, Isobel Meikle-Small, Ella Purnell, Charlei Rowe, Charlotte Rampling, Sally Hawkins.
Siamo in un collegio inglese. I bambini giocano, sono ordinati e vestiti tutti uguali. La direttrice è severa ma non è cattiva. La loro esistenza sembra protetta e felice. Eppure l’atmosfera è strana, ci trasmette tristezza e ci inquieta. Perché?
Lo capiremo mano a mano che il film va avanti con la storia dei tre protagonisti. Nel collegio di Hailsham, infatti, trascorrono la loro infanzia tre bambini Kathy, Tommy e Ruth che da adulti sono interpretati da Carey Mulligan, Andrew Garfield e Keira Knighley. I tre amici non hanno genitori e non vengono da nessun luogo. Sembrano normali ma un’insegnante un giorno rivela loro un segreto oscuro e angoscioso riguardante il futuro che li aspetta. E quando si lasciano alle spalle il rifugio del collegio e si avviano inesorabilmente al destino sconvolgente che li attende da adulti, come tutti i giovani devono anche confrontarsi con i profondi sentimenti di amore e gelosia.
“Non lasciarmi”, tratto dal romanzo di Kazuo Ishiguro si concentra sulle vicende dei protagonisti, l’amore conteso delle due giovani per il ragazzo, il passare del tempo così ordinato e rassegnato di quella che può essere solo una breve vita. Quei bambini sono nati perché una volta cresciuti servono come ‘pezzi di ricambio’, per fornire gli organi a dei malati. Degli altri esseri umani che non vediamo e non sappiamo chi sono. Loro, Kathy, Tommy e Ruth sono dei replicanti che accettano il loro destino senza ribellarsi, solo cercando magari di posticipare la fine portando come prove i sentimenti e le emozioni. Anche se, come dice Kathy sconsolata, “non sono sicura che le nostre vite siano tanto diverse da quelle delle persone che salviamo”. Il film, anche grazie all’interpretazione di una Carey Mulligan sempre più brava e intrigante e di un ottimo Andrew Garfield, cattura, affascina e ci lascia colpiti nel profondo.