di Elisabetta Marinelli
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E' stata definita “la cantante napoletana inventrice di un folk d'autore genuino e raffinato in bilico fra tradizione e modernità”. Un ritratto che non esita a considerare “fin troppo generoso, essere pensati come l'inventore di un linguaggio è un'associazione che riguarda parecchi artisti”. Ma nel quale nemmeno esita a riconoscersi perché “è la strada percorsa sull'impronta di maestri come Domenico Modugno e Matteo Salvatore, inventori del genere che sposa la musica popolare alla canzone d'autore”. Ed è proprio la musica folk italiana e “sudista” la scintilla che ha acceso la carriera di Teresa De Sio, cominciata sul finire degli anni settanta mentre, ragazza, cresceva a rock, jazz e musiva afro-americana. Un incontro, quello con la musica popolare, che le ha aperto un mondo “mai abbandonato in questi anni, cercando sempre di mischiarlo con altri generi e con la tensione costante a raccontare storie e a scrivere canzoni di tipo autoriale, non solo a essere un'interprete del Sud”.
Teresa De Sio torna in questi giorni con una versione De Luxe del cd “Sacco e Fuoco”, uscito un anno fa e arricchito oggi con un secondo cd contenente un concerto di trio acustico registrato dal vivo e l'inedito “'O paraviso 'n terra” , canzone scritta per e con Raiz. “Ho ripreso questo brano scritto un anno e mezzo fa”, spiega, “mutandone leggermente lo spirito. Ho tradotto me stessa dal napoletano all'italiano, perché credo che in questo momento tutti gli italiani, non solo i napoletani, abbiano bisogno di paradiso in terra”. Ed ecco l'inciso, vibrante, “Noi vogliamo il paradiso in terra, ma il paradiso non ci sta/ noi che cerchiamo il paradiso in terra non lo putimm' truva'”.
Ma esiste il paradiso in terra?
“Commettiamo l'errore di pensare che il paradiso in terra si possa offrire. Al contrario, è qualcosa che si deve costruire con la fatica, la consapevolezza e l'amore, ognuno nel suo piccolo. Passa attraverso l'azione individuale, il lavoro collettivo, la fatica. Francamente i mutamenti che abbiamo visto in Italia negli ultimi tempi mi fanno pensare che il paradiso in terra sia lontano, ma poi vedo i ragazzi dell'Onda, gli universitari che sfilano per le strade, e penso che, invece, c'è ancora la speranza”.
Sono i giovani gli artefici dunque
“L'opportunita di un futuro migliore è sicuramente nelle mani dei ragazzi e non si costruisce da sé”. “Alzate a capa tutte quante e pigliatve o futuro” canta dunque la De Sio, un'esortazione che suona come una sorta di preghiera laica.
Il doppio cd esce alla fine di un anno molto intenso durante il quale la cantautrice ha firmato un progetto artistico, “Riddim a Sud”, che si è aggiudicato il Multikulti, premio patrocinato da Amnesty International. Merito, l'aver permesso a diversi giovani di reinterpretare, secondo la propria sensibilità e il proprio bagaglio culturale, elementi comuni nel patrimonio musicale italiano. “E' stata un'esperienza incredibile, abbiamo avuto un riscontro di grande vitalità. Nel momento in cui io, Raiz e Roy Paci abbiamo messo su internet alcuni miei riddim (basi musicali, n.d.r), sono arrivate centinaia di proposte da parte di giovani emergenti. Abbiamo scelto le reinterpretazioni migliori e quattro di loro sono entrati a far parte del progetto che abbiamo anche portato in giro e che è diventato un disco, “Riddim a Sud” appunto. Ed ecco il premio, che ci verrà consegnato a fine novembre al Mei”.
Si parla di crisi della discografia e di crisi creativa, si ha una visione della musica intrappolata come in un cul de sac
“No, bella musica ce n'è e anche tanta. Manca semmai l'attenzione alla cultura della musica, mancano gli spazi per farla sentire e i media sono occlusi da prodotti spesso destinati a non lasciare traccia. C'è un sacco di musica che è fuori dai circuiti mass mediatici pur essendo forte, bruciante, viva, e che ha non solo tanti musicisti e tanta creatività, ma anche tanto pubblico. La musica dal vivo, in questo momento della nostra storia, credo sia più potente, più importante e con un seguito più vero rispetto al mercato dei dischi che, invece, ha un seguito più modaiolo o da scaricatori di internet”.
A proposito di musica dal vivo, in questo periodo stai girando nelle Marche per la seconda edizione della tournee autunnale del festival della canzone popolare e d'autore Musicacultura tour 2008, che sta avendo un successo notevole
“Fin dalla prima edizione ho avuto l'onore di essere stata chiamata a far parte della giuria del Comitato artistico. In questa seconda edizione sono stata coinvolta per accompagnare i giovani talenti della musica d'autore italiana. A bordo del “Bus della musica” facciamo tappa in otto teatri marchigiani proponendo i vari generi della musica popolare, dal folk rock al teatro canzone. Una bellissima esperienza di musica e arte insieme a voci e anime esordienti, l'occasione per conoscere più da vicino questi giovani talenti che hanno già avuto la mia fiducia in veste di giurata. Il mio è un breve concerto in acustico nel quale suono proprio i pezzi della versione De Luxe di “Sacco e Fuoco”.”
Per 'O paraviso n'terra' è stato girato un video che ha un primato europeo: è ecocompatibile grazie al sistema ecoluce, a zero emissioni di anidride carbonica grazie a un sistema che utilizza energia prodotta da pannelli fotovoltaici alimentati dall'energia solare.