Le fortune politiche di Jacob Zuma riflettono l’andamento dei suoi processi: se le accuse iniziali ne minano la credibilità e ne compromettono il futuro da leader, gli sviluppi successivi non fanno che rafforzarne la figura.
Zuma è il numero due del presidente Thabo Mbeki quando nell’ottobre 2005, coinvolto nella prima inchiesta per corruzione e in quella per stupro, il capo dello Stato decide la sua destituzione. Uscito indenne da entrambi i processi, viene reintegrato quale capogruppo parlamentare dell’Anc nel maggio 2006.
Gli insuccessi sul fronte sociale del governo Mbeki (disoccupazione intorno al 40% e povertà strisciante, malgrado una robusta crescita economica) consentono a Zuma di cavalcare la tigre del populismo e rafforzare il suo carisma tra le fasce più disagiate della popolazione e in seno allo stesso partito. Così, nel dicembre 2007, la sua corrente ottiene la maggioranza dei delegati al Congresso nazionale e, con il 55% dei voti contro il 45% di Mbeki, viene eletto segretario generale.
Nella sua nuova veste, rappresenta oggi il candidato naturale alla presidenza dell’Anc. Le elezioni politiche si terranno nell’aprile prossimo; per l’Anc, che attualmente detiene 279 dei 400 seggi parlamentari, la riconferma è solo una formalità. Il Parlamento che scaturirà dal voto di aprile dovrà eleggere il nuovo capo dello Stato.
Zuma potrà candidarsi alla carica solo se sarà assolto dalle accuse di corruzione. Da segretario dell’Anc, Jacob Zuma riesce quasi subito a sbarazzarsi dell’ex amico Thabo Mbeki. E anche qui, la magistratura riveste un ruolo determinante. Quando le accuse per corruzione a carico di Zuma vengono giudicate “motivate politicamente”, il capo dello Stato è costretto alle dimissioni dai colleghi di partito.
Mbeki, eccellente tecnocrate amato in Occidente e negli ambienti finanziari, ma sempre più impopolare in patria, è vittima di una sorta di boomerang e il 21 settembre, in diretta tv, annuncia le sue dimissioni da presidente. Il Consiglio esecutivo dell’Anc nomina al suo posto Kgalema Motlanthe, stimato funzionario del partito, in costante equilibrio tra Mbeki e Zuma. Gestirà la fase di transizione finché, nell’aprile 2009, il Parlamento non eleggerà il nuovo capo dello Stato.
R. F.