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La nuova frontiera della bio-ortopedia

Arriva una vasta gamma di 'parti di ricambio' da sostituire quando cartilagini e tessuti ossei fanno 'crack'. Grazie alle staminali g

Plasma arricchito di piastrine per riparare i danni della cartilagine del ginocchio, prevenendo lo sviluppo di complicanze, alleviando il dolore e accelerando il recupero funzionale. E magari evitando anche la sala chirurgica. E' quanto promette la nuova frontiera della bio-ortopedia e della sua innovativa declinazione, il 'Platelet rich plasma' o Prp. Una tecnica sviluppata da Alberto Gobbi, fondatore del Centro internazionale di studio delle cartilagini, dell'invecchiamento articolare e delle lesioni da sport (Oasi) di Milano.

Una vasta gamma di parti di ricambio da sostituire quando le nostre cartilagini e tessuti ossei fanno 'crack'. Il plasma arricchito di proteine (Prp) rappresenta, secondo Gobbi, un'alternativa alla soluzione chirurgica. Questa tecnica, al centro del Congresso mondiale della Società internazionale di artroscopia, chirurgia del ginocchio e medicina dello sport, in corso a Rio De Janeiro, si basa su meccanismi naturali dell'organismo. Infatti sfrutta le elevate capacità rigenerative e di guarigione dei fattori di crescita rilasciati dalle piastrine contenute nel sangue. "Porteremo all'attenzione del congresso le nuove tecniche di bio-ortopedia - afferma Gobbi - dimostrando come il plasma, ricco di piastrine e di cellule mesenchimali, consente di riparare con successo i danni della cartilagine del ginocchio, prevenendo lo sviluppo di complicanze, alleviando il dolore e accelerando il recupero funzionale" .

Secondo l'esperto, la tecnica Prp è di facile esecuzione e sostanzialmente priva di effetti collaterali. E' infatti studiata per promuovere la guarigione a lungo termine dei tessuti e permette nel tempo un significativo miglioramento della sintomatologia e una drastica ripresa della funzionalità. Questi nuovi approcci, che rientrano nel campo dell'artroplastica biologica, sono utilizzati con successo dal team di Gobbi già da diversi anni per curare atleti e pazienti che non sono riusciti a guarire con metodiche convenzionali.

Uno dei primi atleti trattati con questa metodica è stato Yuri Guardalà, pilota nei campionati italiani ed europei di 'Supermotard'. Nel 2007 il motociclista, dopo una rovinosa caduta, ha riportato la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio. Un trauma serio e ben noto - afferma in una nota l'Oasi - agli sportivi di diverse discipline. Nella gran parte dei casi richiede un intervento di ricostruzione del legamento e tempi di recupero di circa 6 mesi.

Il caso è stato affrontato da Gobbi con un intervento di 'Bone marrow stimulation' del legamento crociato laterale, consentendo a Guardalà di conservare il legamento originale favorendone la guarigione. Questo è avvenuto attraverso l'introduzione di cellule staminali mesenchimali dotate di capacità rigenerative naturali. "Dopo meno di 2 mesi - continua la nota - l'atleta ha recuperato la funzionalità dell'arto e il tono muscolare tanto da tornare subito a gareggiare in pista". "Mi sono rivolto a Gobbi - racconta il giovane 'biker'- perché sapevo che aveva rimesso in piedi con successo tanti campioni del motocross: da Puzar ad Everts ad Orioli e Neveau".

"All'inizio è stata dura - racconta Guardalà - perché sono stato costretto a tenere una ginocchiera rigida per 3 settimane e non potevo appoggiare la gamba operata, ma il recupero è diventato via via più veloce". Ci sono voluti meno di 2 mesi al campione di motocross per riprendere una buona funzionalità e un tono muscolare. Il successo finale è arrivato quando è salito di nuovo in sella: "Dopo due mesi sono tornato sulla mia amata moto - prosegue - e sono riuscito ad essere subito competitivo. Oggi corro nel campionato italiano, europeo e alcune prove internazionali e non ho più avuto problemi al ginocchio operato".

Oltre alle lesioni ai legamenti, la bio-ortopedia ha negli ultimi anni aperto la strada a nuove possibilità di cura. Molte affezioni dell'apparato muscolo-scheletrico, come le lesioni dei tessuti muscolari, tendinei, ossei o cartilaginei, "possono essere risolte sfruttando la possibilità di estrarre cellule dal nostro organismo, che vengono coltivate e poi reinserite, dopo opportuna selezione, nel distretto da curare", spiega l'Oasi. Inoltre può essere efficace nella cura dei traumi, e probabilmente nella prevenzione dell'invecchiamento articolare.

Le tecniche di ingegneria tissutale hanno reso possibile la realizzazione di bio-materiali su cui innestare cellule mesenchimali o staminali per ricostruire la zona lesionata, rigenerando un tessuto anatomicamente identico all'originale. In particolare, il trattamento con Prp sviluppato da Gobbi rappresenta per molti pazienti una valida alternativa alla soluzione chirurgica.

Secondo l'esperto "non dà effetti immediati, ma è studiato per promuovere la guarigione a lungo termine dei tessuti e permette nel tempo un significativo miglioramento della sintomatologia ed una drastica ripresa di funzionalità".

Nella foto, Yuri Guardalà, pilota nei campionati italiani ed europei di 'Supermotard'. Nel 2007 il motociclista, dopo una rovinosa caduta, ha riportato la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio: E' stato curato con la nuova metodica