Salone del Libro di Torino / 12 - 16 maggio


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L'Oval, spazio acquisito per il futuro

Oltre 305 mila i visitatori della 24ma edizione oval_torino_296

di Raffaella Miliacca

“Abbiamo vinto la scommessa con l’Oval. Possiamo darlo come spazio acquisito per le prossime edizioni”. Così il presidente della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, Rolando Picchioni, alla conferenza stampa di chiusura del Salone del Libro. La 24ma edizione si chiude bissando il numero di visitatori del 2010, oltre 305 mila. Attrazione dell’Oval è stata senz’altro la mostra “1861-2011. L’Italia dei Libri”, che ha avuto il pregio di riportare alla luce certa letteratura italiana rimasta a lungo sotto la cenere, spiega Picchioni. E sulla mostra torna anche il curatore Gian Arturo Ferrari, presidente del Centro per il Libro e la Lettura, che già nei giorni scorsi aveva replicato alle critiche di incompletezza e arbitrarietà delle scelte.

“Nessuno è perfetto. Eravamo consapevoli dei rischi e delle difficoltà. Ma il tentativo fatto con la mostra non ha precedenti. Abbiamo fatto una specie di carta d’identità storica dei libri nell’Italia unita. Il risultato è stato provvisorio e controverso, ma di questo sono contento. Non pensavo di edificare un tempio e le cose controverse, che generano una discussione sono quelle che amo di più”. Soddisfatto del risultato anche il direttore del Salone, Ernesto Ferrero che parla di un pubblico selettivo e competente. Sottolinea poi il successo del programma del Bookstock Village, che ha visto impegnato lo scrittore Andrea Bajani e i ragazzi delle scuole nel progetto Le Parole del Futuro, 15 parole-chiave di cui i giovani hanno discusso con attori, scrittori, studiosi, cantanti. Lo spazio ragazzi si conferma tra i più gettonati della manifestazione. E’ stato quindi annunciato il vincitore del secondo Premio Internazionale Salone del Libro. E’ lo scrittore spagnolo Javier Cercas, votato dai visitatori. E la Spagna è candidata ad essere il Paese ospite d’onore del 2012.

Russia ospite d’onore. La scrittura di questo Paese ha catturato l’attenzione dei visitatori del Salone, dalla grande tradizione letteraria dell’Ottocento e Novecento, agli autori di oggi, fino al giornalismo impegnato nella denuncia delle violazioni dei diritti. Elena Chizhova, scrittrice ebreo-russa, ha presentato il suo romanzo “Il tempo delle donne”, (ed.Mondadori), con il quale ha vinto il Russian Booker Prize nel 2009. Per l’autrice, molto amata in patria, il problema del suo Paese è quello di “non riuscire a sviscerare fino in fondo i propri problemi. Stalin è stato un cancro maligno per la Russia e le metastasi si sentono ancora oggi”.

Ha raccontato con tono leggero una serie di aneddoti su come sopravvivere a un regime totalitario, ma il tono si è fatto di nuovo serio quando ha ricordato le difficoltà sue e della sua famiglia a causa delle origini ebraiche. Anche lo scrittore Sasha Sokolov, autore de “Il maestro degli sciocchi”, ha ricordato il peso del regime. Nato in Canada da genitori esponenti dell’apparato sovietico, arrivato in Russia ha dovuto subire la consegna del silenzio e l’allineamento alle regole. “Ho ricevuto una severa educazione, non potevo dire di chi ero figlio e parlare dei miei privilegi con i coetanei”. Allora, per Sokolov la scrittura diventa un urlo. “Non sono diventato scrittore in un colpo solo, ho letto con cura i grandi del passato e ho compreso la forza rivoluzionaria della letteratura”. L’incontro con alcuni giornalisti russi è stato l’occasione per affrontare il tema dei diritti umani nel loro Paese. Yulia Latynina, giornalista della Novaya Gazeta, è ritenuta l’erede di Anna Politkovskaja, la cronista uccisa a Mosca nel 2006. Latynina ha raccontato le persecuzioni a cui sono sottoposti i giornalisti quando tentano di opporsi al potere e come la stampa viva in una situazione di censura e imbavagliamento.

Ma la denuncia si estende alla situazione di miseria in cui vivono molte persone e al problema dell’infanzia abbandonata. Valerij Panijuskin, che tiene una rubrica su Gazeta.ru, dice:”Sono molti i bambini abbandonati a se stessi, molti quelli che non riescono a completare gli studi, una situazione che sa di tragedia”.

Presente e futuro dell’ebook. Nuova frontiera dell’editoria o fenomeno che stenta a decollare? Al Salone non poteva certo mancare l’ebook né si poteva evitare di parlarne. “Il mercato dei libri di carta e quello degli ebook devono convivere e integrarsi, l’uno non esclude l’altro e sarebbe un grave errore metterli in concorrenza”, per Antonella Cantone, direttore commerciale di Ebookizzati, sito di distribuzione. In Italia il fenomeno stenta a decollare, l’ebook copre solo lo 0,1% del mercato dei libri , contro il 5% di Usa e Gran Bretagna, dice Ghezzi di Bookrepubblic. Prezzi troppo alti, scarsità di titoli, complessità del passaggio alla digitalizzazione per le case editrici, sono alcuni degli aspetti evidenziati. D’altra parte, si sottolinea che con l’editoria digitale si abbattono i costi di stampa e distribuzione e si dà spazio alle opere di autori meno conosciuti. L’ebook è dunque un’opportunità, ma al momento resta ancora una sfida da cogliere, come dice Marco Cassini, di Minimum Fax.