di Juana San EmeterioMR. BEAVER
di Jodie Foster, Usa 2011, drammatico, (Warner Bros. Pictures)
Mel Gibson, Cherry Jones, Jodie Foster, Anton Yelchin, Riley Thomas Stewart, Zachary Booth, Jennifer Lawrence, Jeff Corbett, Baylen Thomas, Sam Breslin Wright.
''Un film per rinascere''. Jodie Foster torna dopo 16 anni dietro alla macchina da presa con un attore, Mel Gibson, che sembra rappresentare al meglio il senso della sua pellicola. Lui che è caduto in disgrazia dopo le ultime brutte vicende. Perfetto per interpretare Walter Black.
Ma chi è Walter Black? E’ un uomo che ha tutto, soldi, successo, una bella famiglia ma viene travolto dal male oscuro, la depressione. Nessuna cura sembra avere effetto: psicanalisi, medicine e terapie alternative. Quando la moglie lo caccia di casa, ormai sull’orlo del suicidio, Walter Black trova un insolito compagno, la marionetta di un castoro e inizia ad animarla "comunicando" attraverso di lui, come un ventriloquo. Grazie a questo espediente, un alter-ego incarnato nel pupazzo di peluche, Walter sembra riprendersi la sua vita, diventa simpatico, riesce a riconciliarsi con moglie e figlio e a riportare la sua azienda di giocattoli al successo. Ma come afferma il figlio maggiore che cerca l'amore di una compagna di classe che non riesce a superare la morte del fratello: “Everything’s gonna be all right?”. La risposta questa volta è “No”. Ed il castoro inizierà a prendere il sopravvento nella sua vita, e si rivelerà anche pericoloso fino al punto in cui Walter dovrà scegliere tra se stesso e il suo alter ego.
Jodie Foster, elegantissima e sempre bella con il suo viso magro che non ha incontrato il chirurgo estetico, ha spiegato a Cannes che appena ha letto la sceneggiatura ha scelto Mel. ''Penso che non avrei potuto scegliere protagonista migliore - ha detto la Foster - non sono molti gli attori capaci di passare dal comico al drammatico e viceversa e lui è riuscito a sorprendermi con l'interpretazione straordinaria di una persona che nella vita sta lottando con se stessa per cambiare. Lui poteva capire sulla sua pelle cosa significasse il film più di chiunque altro e lo ha interpretato con il cuore''. E Gibson è bravo, in certi momenti commovente, riuscendo a rendere credibile l’inverosimile rapporto con un pupazzo di peluche. Se la pellicola ha comunque alcune fragilità, il tema è interessante e difficile e va reso merito alla Foster di essere stata coraggiosa ad affrontarlo in tempi in cui in America si preferisce realizzare soprattutto kolossal e commedie.