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'Frate indovino' entra in 5 milioni di case

Nato dopo la II Guerra Mondiale, finanzia progetti di solidarietà fraindovino_296

di M.R.

Il secondo conflitto mondiale era finito da poco. Il paese, dilaniato dagli eventi bellici generali, i cui devastanti effetti erano stati moltiplicati dal clima di confusione generato da un’improvvida guerra civile, aveva bisogno di rinascere. Si ripartiva, all’antivigilia del boom economico, da quel settore primario, che, allora, primario lo era davvero e non solo perché rappresentava, come è ancora oggi, il primo anello della catena alimentare ed economica. Si ricominciava, dunque, dall’agricoltura, dai campi, dalla profonda cultura popolare, animata da una forte spiritualità, che questo mondo esprimeva.

All'inizio duemila copie offerte in omaggio
Assisi e il francescanesimo ben potevano rappresentare una base solida. E così padre Mariangelo da Cerqueto, quell’umile fraticello divenuto famoso con l’appellativo di Frate Indovino, già direttore di uno dei periodici dell’Ordine, nel Natale del 1945, all’età di trenta anni, decise di regalare ai suoi lettori un almanacco nel quale venivano riportate le previsioni meteorologiche per tutto l'anno seguente. Erano soltanto 2.000 copie offerte in omaggio. Ma fu subito un gran successo. Soprattutto i contadini, gli uomini della terra, consultavano le previsioni atmosferiche per programmare il loro lavoro. Semine, potature, raccolti venivano decisi in base al tipo di tempo che prevedeva l'almanacco, anche perché in quegli anni non c'erano i satelliti a dire quali sarebbero state le condizioni atmosferiche in un futuro più o meno prossimo. "Indovino" nasce da qui, non c’è nessun'arte divinatoria, solo indubbia abilità nello sfruttare al meglio le osservazioni sulla meteorologia che si rifanno a studi del XVII secolo, naturalmente supportate da analisi delle macchie solari e di altri fenomeni celesti.

2009, edizione dedicata all'Amazzonia
In seguito sono apparse anche rubriche mensili nelle quali si possono leggere preziosi consigli relativi alla gastronomia, all’erboristeria e, in genere, sul come migliorare la salute e lo spirito. Sono piccoli concentrati di sapienza popolare e scientifica che fanno riflettere sulle cose, umili e indispensabili, che ci circondano quotidianamente. Argomenti trattati con semplicità e schiettezza... nel tipico stile francescano! Ogni anno varia il tema di fondo del calendario, in un'alternanza tra soggetti religiosi e laici. L'almanacco 2009 è incentrato sul primo centenario dei Missionari Cappuccini Umbri in Amazzonia e disegna uno spaccato di vita vissuta non solo tra gli indios, ma anche -soprattutto- tra quei tanti disperati amazonensi che l'imprevisto crollo dell'economia della gomma ha messo in ginocchio proprio agli inizi del '900. Al più noto almanacco, via via si sono affiancati alcuni libri e periodici che hanno riscosso un buon successo. Il tutto è consultabile sul sito frateindovino.eu.

Una tradizione che continua anche senza...Frate Indovino
Oggi il numero di calendari è ben più ampio di quello iniziale, siamo intorno ai 5 milioni, nonostante la concorrenza molto agguerrita di prodotti “in regalo” o a pagamento della più varia natura. Un milione le copie vendute in edicola, al prezzo (fermo dal 1997, allora erano 6.500 lire) di 3,35 euro; le altre vengono spedite a casa con bollettino per l’offerta libera. Nessuna nuova iniziativa editoriale di settore ha la forza per dare, anche minimamente, fastidio a Frate Indovino. Per realizzare l’almanacco c’è una apposita struttura con una ventina di dipendenti e un discreto numero di committenti e la tipografia che stampa (quella che lo fa attualmente è in Lombardia) è impegnata per sei mesi all'anno, con turni triplicati, esclusivamente per il calendario. Il ricavato delle offerte finanzia molti progetti di solidarietà. Dopo la morte del Fondatore dell’Opera, avvenuta Il 15 novembre 2002, l’attività editoriale e le altre iniziative religioso-assistenziali sono curate da una collaudata equipe di confratelli che da anni già seguiva i progetti e gli sviluppi voluti da padre Mariangelo.

In realtà Frate Indovino non muore mai
Il nuovo direttore artistico e responsabile della testata è padre Mario Collarini mentre padre Tarcisio Calvitti si occupa della direzione tecnica e amministrativa. Collarini "esercita" la sua autorità in materia di agronomia - è proprio il caso di dire - direttamente...sul campo. Coltiva verdure e ortaggi, il ricavato della cui vendita va anch'esso a fin di bene. Ha dimestichezza, dunque, con gli argomenti che tratta.

Quali sono gli altri spunti?
"Peschiamo dall'attualità, dalla cronaca, sempre più ricche di notizie, spesso non belle. E puntiamo, da sempre, a insistere su un concetto: sono molte di più le cose che legano gli uomini rispetto a quelle che li dividono. Basterebbe solo fare una sana iniezione di letizia francescana. Tanti continuano ad ascoltarci ed è questo il nostro successo. E la nostra missione".

Allora, niente flessioni…
"Beh, un avversario ce l’abbiamo, lo stesso che hanno tutti: la crisi economica. Ma la gente è ancora generosa con noi. Evidentemente apprezza il nostro lavoro e condivide le nostre finalità.

Ma c’è qualcosa che i lettori vorrebbero diversa?
"E come no? In tanti ci chiedono uno spazio per gli appunti. Per adesso non siamo riusciti a far fronte a questa esigenza. Ma abbiamo realizzato, e lo distribuiamo gratuitamente, il calendario da tavolo. Che quello spazio, seppur contenuto, ce l’ha".

L’attività di vendita e spedizione del calendario 2009, iniziata ai primi di settembre con destinazione il mondo, è in pieno fermento. L’edizione del 2010, lavorata dai primi di maggio ad oggi, è già pronta. Ci saranno le vignette di un grandissimo del disegno satirico italiano, Alberto Fremura, che per decenni, dal giornale fiorentino “La Nazione”, fustigò salacemente i costumi dei suoi compatrioti.

E’ quasi tempo di riposo allora, padre...
"…ma lei se lo immagina Frate Indovino che riposa?"