di Sandro Calice X-MEN: L’INIZIO
di Matthew Vaughn. Usa 2011, supereroi (20th Century Fox)
James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence, Kevin Bacon, Rose Byrne, January Jones, Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Lucas Till, Alex Gonzalez, Morgan Lily, Jason Flemyng, Caleb Landry Jones, Oliver Platt, Corey Johnson, Glenn Morshower, Matt Craven, Laurence Belcher, Bill Milner, Zoe Kravitz.
Supereroi. Ormai sono un genere, al pari di western, thriller e fantasy. Conviene quindi abituarsi, conoscerli, perché i personaggi principali saranno gli stessi, di questa e delle molte storie a venire. Qui si riparte dalle origini.
Tutto comincia all’inizio degli anni ’60. O meglio, tutto è cominciato molto prima, ha a che fare con l’evoluzione dell’umanità, con l’homo sapiens che sostituisce il Neanderthal e ora con l’homo superior, i mutanti, che è il prossimo anello della catena evolutiva. I mutanti sono tra di noi da secoli, lo scopriremo in futuro, ma negli anni ’60 si manifestano i due mutanti più importanti di questo secolo, il Professor X e Magneto, Charles Xavier ed Erik Lehnsherr, lo yin e lo yang della causa mutante. I poteri di un mutante si manifestano nella pubertà, e a quell’età troviamo Charles, il più potente telepate del mondo, figlio di una ricca famiglia negli Stati Uniti e Erik, il potentissimo signore dell’elettromagnetismo, prigioniero di un campo di concentramento nazista. Due strade cominciate da punti opposti e destinate a convergere, in modo esplosivo. Charles ed Erik si incontreranno all’alba della crisi dei missili di Cuba, col mondo schiacciato nell’incubo di una guerra nucleare tra Usa e Urss. Dovranno unire le loro forze, cercare altri come loro, creare e addestrare una squadra, scoprendo che non ci sono solo gli umani da fermare, ma anche mutanti malvagi da cui difendersi, e sapendo che hanno da combattere la stessa guerra, ma con “sogni” opposti.
Matthew Vaughn (“The pusher”, “Kick-Ass”), con l’aiuto di Brian Singer, autore dei primi due capitoli della saga degli X-Men e qui sceneggiatore, affonda le mani nella materia con perizia e passione, senza particolari invenzioni ma con quella lettura “adulta” dei fumetti che già c’era in Kick-Ass. Ci sono i temi fondamentali (e quasi solo quelli, per la verità) alla base del fumetto creato da Stan Lee, cioè la metafora del razzismo, l’integrazione del diverso, le battaglie per i diritti civili, oltre a quella comune anche ad altri personaggi Marvel sulle “trasformazioni” legate all’adolescenza. Ma lo sguardo qui si concentra sulle scelte, sui conflitti interiori, sui concetti evanescenti e spesso soggettivi di bene e male, quindi soprattutto su Erik-Magneto (Fassbender), vero protagonista del film. Vaughn e Singer, però, riescono a non trascurare anche le psicologie degli altri personaggi, non di tutti ovviamente, ma dei principali, che preferiamo scopriate invece di raccontarveli. Gli attori fanno tutti bene la loro parte, le scene d’azione sono credibili e avvincenti e fanno perdonare qualche passaggio oggettivamente lento e ridondante. E’ probabilmente il primo capitolo di una nuova trilogia: decisamente un buon inizio.
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