Basta agli aumenti delle assicurazioni

Dopo l’Isvap e l’Aneis, l’Unrae denuncia gli aumenti delle polizze della RC auto, che seguono i continui aumenti dei carburanti, mentre il governo sta a guardare, nonostante i maggiori introiti che l’erario raccoglie con l’Iva. Rischio di aumenti dell’Ipt con il nuovo federalismo fiscale g

di Luigi del Giudice

Ancora una volta i costi delle polizze RC Auto aumentano. Sembra quasi un gioco che le imprese di assicurazioni continuano a perpetrare ai danni della gente. I cittadini non sanno più cosa fare. I costi di qualsiasi genere sono alti, troppo alti, e la gente non riesce più a regolarsi nelle spese. Immaginiamoci con l’auto. E, così, si preferisce mantenere la vecchia auto, meno sicura di quelle più moderne. Ma, nonostante questo, arrivano puntualmente nuovi aumenti delle polizze di assicurazione. Come se quelli degli anni passati non bastassero. Perché, poi? Probabilmente solo per cattiva gestione dei bilanci delle imprese di assicurazione. Eppure l’automobile oggi non è certo un mezzo solo di svago o di libertà di movimento. E un mezzo, e utilissimo, che molti usano, spesso, esclusivamente per il lavoro. Anche perché l’alternativa di usare i m,ezzi pubblici non funziona bene, perché i trasporti pubblici mostrano ancora grosse carenze per soddisfare le esigenze di tutti.

La denuncia dell’Unrae
Dopo l’Isvap (istituto per la vigilanza delle imprese di assicurazione) e l’Aneis (associazione esperti di infortunistica stradale), riuniti in assemblea nei giorni scorsi, è la volta dell’Unrae (associa i costruttori di auto estere) a gridare contro questo ennesimo aumento. Lo fa, e in modo veramente deciso, il neo presidente, Jacques Bousquet, che è a capo anche della francese Renault. Bousquet chiede “un intervento urgente per calmierare e riequilibrare ai livelli degli altri paesi europei i premi della RC auto. I costanti aumenti, già denunciati dall’Isvap –dice- gravano esclusivamente sugli automobilisti e contribuiscono a penalizzare un mercato già in forte crisi”. Infine, Bosquet tiene a precisare che “questo è solo l’ultimo di una serie di provvedimenti che, invece di diminuire i costi di utilizzo delle auto, li fanno crescere di molto”.

“Oltre a quello della RC auto –aggiunge Bousquet- sono state appena incrementate le accise sulla benzina, mentre si attendeva una loro riduzione, considerato che l’erario sta prendendo molta più Iva dai prodotti petroliferi. Senza contare che con il nuovo federalismo fiscale c’è il rischio di determinare una crescita anche dell’Ipt auto, aumentata in media del 6,6% dall’inizio dell’anno”.

Unrae: discutere con il governo
“Questa situazione non è più verosimile, soprattutto se si considerano le condizioni in cui versa il mercato dell’auto. Tutto questo –conclude Bosquet- rafforza la necessità per la immediata costituzione degli Stati generali dell’auto, in cui l’Unrae, assieme a tutte le altre associazioni del settore affrontino con i ministeri competenti (Trasporti, Sviluppo economico e Ambiente) i principali nodi per un rilancio dell’intero comparto”. In effetti, questa situazione insostenibile per la gente non trova ancora una voce a difesa degli automobilisti, sempre più pressati da tutte le parti, mentre il governo sta solo a guardare. Forse, è proprio un bene che l’Unrae decida di affrontare i responsabili governativi per dare una soluzione, un pochino più equa a questo annoso problema.