di Sandro CaliceI GUARDIANI DEL DESTINO
di George Nolfi. Usa 2011, fantascienza (Universal Picures)
Emily Blunt, Matt Damon, Anthony Mackie, Daniel Dae Kim, Terence Stamp, John Slattery, Shohreh Aghdashloo, Michael Kelly, Liam Ferguson, Anthony Ruivivar, David Alan Basche, Purva Bedi, Shane McRae.
Illusi. Pensate di avere il controllo della vostra vita. “Matrix” vi ha fatto vedere che potrebbe essere tutta una illusione. “I guardiani del destino” vi svela che anche se fosse vera, tutte le decisioni più importanti non siete voi a prenderle.
David Norris (Damon) ha sempre voluto fare il politico, da quella volta che suo padre lo portò a visitare il Congresso a Washington, almeno questo è quello che ricorda. Una carriera fulminante, bello e carismatico come una rockstar, onesto e vincente. Alla vigilia di una competizione elettorale cruciale, però, un quotidiano lo brucia pubblicando una notizia che lo riguarda. David è a terra, sconfortato, svuotato. E arriva lei: Elise (Blunt), ballerina, bellissima, scriteriata, forte e sfuggente. Basta un’occhiata, David trova la forza per rialzarsi, e non solo, perché anche se non l’ha ancora capito, è già perdutamente innamorato di lei. Ma non c’è futuro per quell’amore, non è previsto, David deve fermarsi lì. Lo hanno deciso i “guardiani”, misteriosi individui che agiscono secondo un piano imperscrutabile. David non ci sta, la cerca, si ribella, non ha speranze, perché il destino è stato già scritto. O no?
Tratto dal racconto “Squadra riparazioni” (1954) di Philip K.Dick, (si, lo stesso geniale inventore di “Blade Runner”, “Minority Report” e “Atto di forza”), “I guardiani del destino” è, dopo “Inception” e con “Source Code”, il miglior film di fantascienza degli ultimi anni. Nolfi, già sceneggiatore di “Ocean’s Twelve” e di “The Bourne Ultimatum”, qui alla sua opera prima, approccia il racconto con rispetto, pur concedendosi qualche piccola modifica, come il mestiere del protagonista. Tutto è al posto giusto e nel modo giusto: sceneggiatura, attori, fotografia, musica. La tensione è quella di un thriller vecchio stampo, con la sensazione che in qualunque momento possa accadere di tutto, che il protagonista non sia mai veramente al sicuro, ma con la differenza che qui stiamo parlando di Caso, di libero arbitrio, di Destino, dove il “nemico” è così inconcepibile che non si sa nemmeno come chiamarlo. E dove alla fine, presi come siamo, nemmeno ci accorgiamo che stiamo guardando una meravigliosa storia d’amore.
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