Il voto dell’Onu sul riconoscimento formale di uno Stato palestinese nei confini del 1967 è alle porte. Si deciderà a settembre. Ed è su questo punto che Fiamma Nirenstein, giornalista e politico italiano, ha insistito durante il dibattito, tenutosi nella Sala A della Rai, sul libro “Per la verità, per Israele”, al quale hanno partecipato, oltre al dissidente siriano Farid Ghadry, anche Alain Elkann e Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica romana.
Al centro della conferenza l’amore e la difesa per Israele. “Credo nei piccoli gruppi battaglieri che lottano per stabilire la verità”, afferma Fiamma Nirenstein. “L’ultima delle menzogne è la storia dello squalo mandato dal Mossad sulle coste egiziane per distruggere il turismo.
Oltre alle leggende metropolitane, aggiunge anche la dichiarazione di un intellettuale palestinese che avrebbe detto che Gerusalemme è un’invenzione dei Crociati e che con questa affermazione nega il diritto agli israeliani di esistere”. Nirenstein ricorda Bruno e Tullia Zevi, parla di Abu Mazen che “deve anche fare chiarezza sul 25enne Gilad Shalit”, un militare israeliano catturato dai palestinesi cinque anni fa e “che neanche la Croce Rossa può andare a trovare”.“Non sono un estremista di niente, sono uno scrittore, quindi un testimone anche della politica, ma penso che un ebreo non debba avere dubbi e che debba sempre stare dalla parte di Israele”. Così Alain Elkann, giornalista di famiglia ebraica e scrittore di numerosi libri anche su temi riguardo il Medio Oriente, mentre analizza anche “i costumi sempre difficili da cambiare”.
E spiega che quando muore un ebreo italiano il titolo dell’articolo è “Muore un ebreo”, mentre “raramente si legge “Muore un cattolico” quando accade invece a un cittadino italiano di religione cristiana.
Più vigoroso l’intervento di Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica a Roma. “L’obiettivo non è creare la Palestina, ma distruggere Israele”. E c’è chi dice che “non si riesca a raggiungere la pace con Israele per la presenza dei coloni”. La preghiera collettiva è di non “abusare dei luoghi comuni”.“Credo nelle persone che credono”, dice il responsabile del Segretariato sociale della Rai, Carlo Romeo, che ha ospitato la conferenza in occasione della presentazione del libro, un documento editoriale che raccoglie le testimonianze di esponenti di diverse provenienze politiche, unite però in un’unica causa, quella che appoggia Israele. Aderisce anche il servizio pubblico: “Per salvare la memoria è necessario il coraggio. La scrittura resta”, aggiunge Romeo. “Non è più possibile che i nostri avvenimenti si susseguano senza restare. Questo libro offre una chiave di interpretazione a quello che sta succedendo in questi giorni in Medio Oriente”. (McdM)
Nelle foto, dall'alto: Fiamma Nirenstein, Alain Elkann e Riccardo Pacifici