Le chiamano le 'Big Three', sono le tre agenzie di rating americane, Moody's, Fitch e Standard & Poor's che danno i voti a societa', banche e governi, lanciando allarmi e moniti.
Forse i loro giudizi non passano inosservati, ma di certo dopo la crisi economica la loro credibilita' e' stata intaccata visto che erano state loro a dare il beneplacet ai mutui ad alto rischio il cui crollo ha messo in ginocchio i mercati di mezzo mondo. La stessa S&P nel dicembre scorso ha ammesso "errori metodologici" nella valutazione di societa' attive nel settore dei mutui.
Per risalire alle loro origini bisogna fare un bel passo indietro. Quelle di S&P risalgono addirittura al 1860, quando Henry Varnum Poor pubblico' la 'History of Railroads and Canals in the United States', un volume che conteneva le informazioni operative e finanziarie di tutte le compagnie ferroviarie attive negli stati Uniti. Risale al 1941 la nascita dell'agenzia nella forma attuale, acquistata nel 1966 dal colosso dell'informazione finanziaria McGraw-Hill.
Moody's invece e' stata fondata nel 1909 da John Moody, ed oggi ha nel suo azionariato il magnate statunitense Warren Buffett. La piu' giovane delle tre 'sorelle' e' Fitch, fondata il giorno della vigilia di Natale del 1913 da John Knowles Fitch.
Per avere un'idea dei numeri, S&P e' un colosso con circa 10 mila impiegati e un fatturato di 2,9 miliardi di dollari: ma il dato piu' impressionante e' quello del debito sottoposto in un centinaio di paesi al rating di S&P, pari a 35 mila miliardi di dollari, piu' del doppio del Pil degli Stati Uniti, per un totale di oltre 870 mila giudizi espressi ogni anno.