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Miele italiano 'scudo' contro batteri super resistenti

Una ricerca svela le proprietà di prodotti derivanti da eucalipto, timo e altre varietà m

Miele 'scudo' contro batteri resistenti agli antibiotici. Lo dimostra per la prima volta una ricerca sulle proprietà antibatteriche dei prodotti italiani, in particolare quelli derivanti da eucalipto e timo. Si tratta di uno studio dell'università 'Sapienza' di Roma su mieli italiani di diversa origine botanica e provenienza territoriale.

Il team di ricercatori, composto da Roberto Lavecchia, Antonio Zuorro e Marco Fidaleo del dipartimento di Ingegneria chimica, materiali e ambiente - evidenzia una nota - ha scoperto che i mieli di timo e di eucalipto agiscono come potenti battericidi. Questa proprietà è stata verificata anche per alcune varietà di mieli di arancio, di limone e di melata, la sostanza zuccherina prodotta dagli afidi e da altri piccoli insetti che si nutrono della linfa delle piante.

I ricercatori della Sapienza hanno riscontrato che i mieli di timo ed eucalipto non soltanto agiscono come battericidi, ma anche come inibitori del sistema di comunicazione batterico noto come 'quorum sensing'. Tale sistema, basato sulla produzione e il rilevamento di molecole-segnale da parte dei microrganismi, svolge un ruolo essenziale nello sviluppo di infezioni acute o croniche difficili da debellare nonché nella formazione di biofilm batterici su cateteri, valvole cardiache e dispositivi protesici di vario tipo.

La ricerca della Sapienza - prosegue la nota - ha individuato in alcuni mieli italiani le proprietà antimicrobiche già studiate sui mieli di Ulmo d'origine cilena e di Manuka proveniente dalla Nuovo Zelanda. Gli studiosi hanno inoltre osservato che, miscelando mieli di diversa origine botanica o provenienza, è possibile potenziarne l'attività e ottenere preparati a duplice azione, battericida e anti 'quorum sensing'.

I ricercatori della Sapienza hanno effettuato uno screening dei mieli basato sul loro effetto su microrganismi modello Gram-negativi (Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa e Proteus mirabilis) e Gram-positivi (Enterococcus faecalis, Staphylococcus aureus e Staphylococcus epidermidis). Questa rilevazione ha permesso di classificarli in: mieli privi di attività antimicrobica; mieli in grado di inibire la crescita microbica ma con attività battericida bassa o nulla; mieli con un'elevata attività battericida.

Test successivi hanno mostrato che i componenti di quest'ultima classe erano attivi anche nei confronti di batteri antibiotico-resistenti, come l'Mrsa (S. aureus meticillino-resistente), l'Mrse (S. epidermidis meticillino-resistente) e ceppi resistenti all'oxacillina e alla vancomicina, la cui diffusione in Europa e nei Paesi industrializzati è in continuo aumento. Infine, combinando mieli di diversa varietà, sono stati ottenuti preparati con attività battericida ad ampio spettro e in grado di interferire con i meccanismi con cui i batteri comunicano e coordinano il loro comportamento.