di Rita Piccolini
E’ tempo di sfilate. Due settimane intense, prima a Firenze, per Pitti Uomo, poi a Milano dove si è appena conclusa la settimana della moda maschile. Protagonista l’uomo ovviamente, ma sempre più giovane, attivo, informato, cosmopolita, perché connesso con la rete 24 ore su 24 e dialogante con il mondo. Un uomo che viaggia, anche se passa ore davanti al computer, vola attraverso la rete, sa cos’è “in” o “out” nelle metropoli mondiali e ci ricorda i protagonisti del film “Matrix”.
Quale sarà la vera realtà? Quando il virtuale diventa reale? Attraverso la rete si è connessi con il mondo e lo si può cambiare. Si è connessi anche con i mercati mondiali. Alcune case di moda vengono quotate in Borsa, e scoppia la polemica, inaspettata, inusuale e inconsueta nel mondo rarefatto, glamour, snob delle sfilate di moda… perché si parla di soldi. E quando si tratta di guadagni meglio i toni rudi ma sinceri del “pane al pane…” Durante la fashion week di Milano, dedicata alle tendenze di moda maschile per la prossima primavera estate 2012 e considerato uno degli appuntamenti di moda più importanti al mondo, hanno sfilato le collezioni dei grandi nomi. Salvatore Ferragamo, Vivienne Westwood, Prada, Giorgio Armani, Dolce & Gabbana, Versace. L’intero elenco sarebbe lunghissimo. Come sempre le impegnative giornate delle sfilate sono state ricche di eventi collaterali, tra party, feste private, mostre, vernissage.
Nella prima giornata i maschi di Jill Sander, con coraggiosi abiti innovativi, pochette colorate e anfibi di pitone; gli uomini classici ma meno ingessati e un po’ più stropicciati di Ermenegildo Zegna , sempre con grandi borse come quelle proposte un po’ da tutti gli stilisti lo scorso anno , le ricordate? Un po’ borse da lavoro, un po’ da viaggio, per portarsi dietro il mondo e avere sempre l’aria inafferrabile di chi sta per partire; quelli di Cavalli in smoking blu China e gli “internauti” di Dolce & Gabbana.
Gli uomini della “rete” dunque. A loro guarda la nuova collezione dei due stilisti siciliani naturalizzati milanesi. Ma cosa significa? Che la moda si sofferma a osservare una nuova realtà a cui ispirarsi. Quella dei giovani che comunicano attraverso internet, si informano sul web, uscendo poi dal virtuale per agire nella realtà. Uomini che portano una ventata di novità nel sociale, ma che hanno in comune il web come luogo di incontro e comunicazione.
Ecco allora in passerella sessanta magnifici giovani uomini che sfilano con bermuda e maglie di un bianco abbagliante realizzate con intrecci di cotone e nylon a formare una rete. Il gioco è semplice: giovani imbrigliati nella rete del social network e nel gioco della vita. La sfilata si può seguire da casa, in diretta sui propri computer, ovviamente. Non mancano tuttavia nella collezione completi sartoriali, ripensati sempre per il pubblico più giovane, con pantaloni a cavallo basso, giacche corte e a volte senza collo o con revers proposti in nuove proporzioni.
Tutte le sfilate propongono l’uso di tessuti tecnologici, accanto alle fibre naturali. Mise impegnative e più formali, insieme a capi che sembrano pensati più per il tempo libero, ma che invece saranno centrali nella vita lavorativa e per gli impegni in città. L’uomo è sempre più casual, ma la ricerca negli accoppiamenti dei tessuti, dei colori e degli stili e sempre più raffinata e frutto di uno studio accurato.
Nella moda, sia maschile che femminile, non c’è niente di più studiato di ciò che è “casual” perché niente, proprio niente è casuale. E tra il formale e il casual compare l’uomo sexy di Donatella Versace che non nasconde il suo intento di lanciare una immagine di maschio “animalier”, panterato, fasciato in pantaloni aderenti, con camicie nella stessa fantasia su sfondo giallo, o blu, o turchese sbottonate sul torace largo e ben fornito di pettorali in bella vista.
“L’uomo deve essere sensuale, sexy” esclama la stilista a margine della sua sfilata, deve comunicare il suo fascino animale, aggiunge la cronista stupefatta. Bene! Che sia arrivata l’ora dell’uomo oggetto! Tra l’omaggio a Bob Marley di Richmond, le belle giacche classiche di Corneliani, quelle a pois di Etro, o quelle in “principe di Galles” o in pied de poule, declinate in mille possibili variazioni nella sfilata di Gucci, arrivano le trasgressioni di Prada, che paragonate allo stile impeccabile, raffinato di Giorgio Armani, creano un certo contrasto. E che contrasto! Si scontrano due filosofie di vita, di moda, di arte e di finanza, e la polemica esplode. Tanto l’uomo di Prada è scanzonato, sempre più anticonformista, almeno in apparenza, tanto quello di Armani è raffinato, dandy, un po’ snob. Da una parte il trionfo dello stile esagerato vissuto con ironia, dall’altra la ricercatezza raffinata, il giusto mezzo, l’eleganza allo stato puro. Viva l’anticonformismo, sembra suggerire Miuccia Prada, che abolisce le passerelle a vantaggio di una grande spazio verde di erba artificiale in cui sfilano uomini in completi vintage, e ragazzi che si ispirano al mondo del golf americano, ma rivisitato abolendo le regole. Ecco allora sacche per le mazze a stampe floreali, cappellini stravaganti, borchie, colori vivaci, maglie estrose. Parola d’ordine: uscire dagli schemi. Il buon gusto, lo chic, il rispetto e la considerazione regnano invece da Giorgio Armani, che rivoluziona le proporzioni dei completi maschili riproponendo pantaloni con le pinces, morbidi, sofisticati, leggeri. Una moda che rende l’uomo più bello ed elegante, anche se un po’ più stropicciato, ma solo quanto basta. “Stop a bermuda e canottiere” dice lo stilista. Basta andare in ufficio come se si andasse al mare. Non ha torto.
Fin qui la moda. I contrasti stilistici e le diverse filosofie di vita sono la norma e il sale delle passerelle. Ma la polemica la scatena proprio “re Giorgio” infastidito dalle prossime quotazioni in Borsa di Prada e Ferragamo. E qui parte l’affondo. “Troppe sfilate spettacolo, troppo cattivo gusto.
La moda è delle banche, della Borsa, che fanno pressione perché si parli bene di certe collezioni…” Ce n'è abbastanza per incendiare Milano, proprio nel giorno della conclusione. Dalla maison Prada silenzio assoluto. Faranno pure “sfilate show”, ma la loro riposta e il loro atteggiamento è stato questa volta il più elegante.
Nelle foto, dall'alto: Armani, Prada, Versace e Dolce&Gabbana