di Luigi del Giudice
Torna l’estate e la voglia di mare. E i diportisti, naturalmente, sono già in barca. Associazioni e cantieri cercano di attrarre sempre più gente verso la barca e di sviluppare questo desiderio di “cavalcare” le onde con scafi più o meno grandi, ma la barca, purtroppo, resta ancora oggi uno status symbol. Almeno per la maggior parte dei diportisti. E questo piccolo mondo della nautica non riesce proprio ad aprirsi alla stragrande maggioranza, come avviene, ad esempio, in Francia, dove la gente va in barca per soddisfare un’esigenza piacevole e non per mettersi in mostra. Fatto sta che lì anche i costi, sia delle barche, sia della manutenzione sono decisamente più accattivanti e alla portata di molta gente. Ma a spaventare i nuovi diportisti, come del resto anche i vecchi, non ci sono solo i costi. C’è anche quella miriade di normative, variabile da località a località, e non ci riferiamo tra uno stato e l’altro, ma semplicemente tra un porto e l’altro di uno stesso paese. Quelle regole che valgono, a volte anche in modo determinante, in una località, non hanno lo stesso valore o non esistono in un altro porto. Conclusione, andare in barca può anche essere difficile se si vogliono rispettare le normative, spesso troppo severe e con logiche discutibili.
Di opinione, almeno in parte diversa, è la posizione del comandante Cristian Signorelli, secondo cui “non è, poi, così difficile rispettare quelle regole di sicurezza, che non sono molte, per muoversi tranquillamente sull’acqua”. Naturalmente, se è piuttosto facile essere in regola quanto a sicurezza e altri piccoli adempimenti, non lo è altrettanto per districarsi su questo complesso di norme che regolano i movimenti delle barche in mare. In barca con il codice
E, così, Signorelli ha pensato bene di aiutare tanti naviganti in difficoltà, elaborando tre piccoli volumi dal titolo “In barca con il codice”, “allo scopo di rendere più agevole e comprensibile questa complessa materia giuridica. “E’ un’idea –spiega Signorelli- che è andata maturando col tempo, in particolare perché la nautica sta avanzando”. “Si intrecciano –aggiunge- normative internazionali, della Comunità europea e quelle nazionali con decreti tecnici, circolari esplicative e ordinanze locali, spesso contrastanti tra esse. Ciò che vale, a esempio, a Venezia non vale a Genova e viceversa, o magari solo in parte in altri porti. Insomma, a volte non è di facile accesso la normativa. Per questo, anzi per comprendere in modo semplice le differenti disposizioni di legge abbiamo deciso di elaborare questi tre volumi, esplicativi, in modo semplice e lineare al fine di potersi muovere nella tranquillità massima”.
Signorelli: come un’enciclopedia nautica
Signorelli aggiunge che il suo libro “è di facile lettura per i diportisti e che è diviso in tre volumi, come, idealmente, è diviso in tre settori. Lo scopo di questo manuale legislativo è offrire uno strumento di facile consultazione, una guida sostanziale e utile a chi vuole acquisire una maggiore consapevolezza su quanto l’ordinamento giuridico nautico prevede”. L’attenzione del’autore si sofferma su tutte le problematiche del settore: dalla costruzione all’uso commerciale delle imbarcazioni, dalla sicurezza delle barche alle patenti. Non mancano note esplicative e di commento con paragoni tra legislazioni di stati diversi. Concludendo, dice Signorelli, si tratta “di un compendio pratico, con istruzioni e tanti consigli e che riguarda il cosa fare per…affrontare alcune problematiche ricorrenti che interessano più da vicino il diportista”.Bachetti: il Paese delle leggi
Non è mancato un commento dell’editore, Matteo Bachetti, a sostegno dell’utilità dei volumi: “Siamo il Paese al mondo con il maggior numero di leggi e la normativa che riguarda la nautica non si sottrae a questo lusinghiero primato. Navigare tra norme e codicilli è diventato negli ultimi venti anni un’impresa quasi impossibile. Figuriamoci per il diportista che va per mare poche settimane l’anno”. Lo scopo della pubblicazione –conclude- “è mettere ordine e rendere accessibili a tutti quelle norme, che, spesso, finiscono per complicarci la vita, in porto come in mare, anche a danno della stessa sicurezza”. Il primo volume riporta il testo integrale del codice della nautica, arricchito da commenti e chiarimenti che facilitano la lettura anche ai non esperti. Il secondo aiuta a analizzare in modo semplice le leggi per poterle applicare al caso concreto. Il terzo volume, infine, fornisce risposte ai quesiti più frequenti che si pone chi va in barca. Uno strumento, in conclusione, utile nei momenti di necessità urgente e per approfondire gli argomenti che più interessano e su cui si vuole migliorare la propria conoscenza e cultura marinara. Perché “il sapere”, come dice Bachetti, “è sempre un’arma. Forse, soprattutto in mare”.