Meno sogni per chi dorme male

Teenager e turnisti i più esposti g

Teenager assidui frequentatori di discoteche e protagonisti di 'maratone notturne' e turnisti alle prese con orari sfasati e sonni abbreviati. Sono loro i meno sognatori di tutti. Il motivo? "Chi dorme poco e male - spiega Luigi Ferini Strambi, direttore del Centro di medicina del sonno del San Raffaele di Milano - sogna meno, perché in genere ad essere sacrificata di più è la fase del sonno Rem, in cui si concentra l'attività onirica. In pratica si accorcia l'ultima parte della notte. E chi è in condizione di privazione di sonno tende così a sognare poco".

Con qualche eccezione: "Chi ha un sonno frammentato da micro-risvegli, si convince di sognare di più. Perché tende a ricordare di più le sue 'visioni notturne', ne ha maggiore coscienza. Allo stesso modo non e' detto che chi non ricorda il sogno non abbia sognato. Nell'ultima parte della notte basta fare 10 minuti di sonno non rem per dimenticare".

Insieme agli under 25 e ai turnisti 'privati' del sonno, le notti sono vuote di immagini anche per "chi soffre d'ansia e ha maggiore difficoltà ad addormentarsi. E per chi soffre della cosiddetta 'sindrome delle gambe senza riposo' che condanna a sonni movimentati e difficili", aggiunge Ferini Strambi.

Dorme male anche "chi deve fare i conti con problemi respiratori nel sonno, le apnee notturne. Ma in questo caso le continue interruzioni sono amiche dei ricordi: questi soggetti spesso riferiscono di sogni molto vividi e realistici. C'e' chi sostiene che avere le apnee notturne comporta una ridotta ossigenazione dei centri implicati nelle emozioni. Sarebbe proprio questa ridotta ossigenazione a livello cerebrale a far sì che ci siano sogni più vividi e spaventosi", conclude lo specialista.