di Maurizio Iorio
La lista dei siti Unesco, considerati patrimonio mondiale dell’umanità, comprende ben 890 luoghi, disseminati in tutto il pianeta. Di questi 9 sono in Turchia, che ne ha altri 27 in lista d’attesa, il più interessante dei quali è probabilmente Gobekli Tepe, a Sanliurfa, ai confini con la Siria. Proprio in questi giorni è stato pubblicato il volume “I primi templi” (ed. Oltre), dell’archeologo tedesco Klaus Schmidt, l’uomo che ha scoperto il primo complesso templare dell’umanità, e che dal 1995 dirige gli scavi nel sito di Gobekli Tepe, destinato a “cambiare radicalmente la comprensione delle tappe dell’avventura umana”. I templi di Gobekli, infatti, che risalgono al X millennio a.c., furono edificati 7000 anni prima delle Piramidi e dell’innalzamento del primo megalite di Stonehenge.
Pergamon
Ancora in attesa di iscrizione sono anche Pergamon ed Efeso. Il primo, pur privo del suo reperto più prestigioso, il tempio di Zeus, conserva intatta tutta la sua bellezza ed imponenza. Situato su una collina che sovrasta la città di Bergama, e raggiungibile anche con una teleferica, Pergamon può ancora vantare i ruderi ben conservati del teatro, che poteva contenere ben 10.000 spettatori, e i templi di Traiano, Era e Demetra, mentre quello di Zeus è stato ricomposto e conservato a Berlino.
Nel periodo del suo massimo splendore, a Pergamon c’era una biblioteca con 200.000 volumi, trasferiti poi ad Alessandria d’Egitto per volere di Antonio, su sollecitazione di Cleopatra. Curiosità: la pergamena è stata inventata qui, da cui il suo nome. Suggestivo è l’Asklepion, un ospedale ante-litteram, frequentato dagli imperatori Adriano, Marco Aurelio e Caracalla. Più che un luogo di cure vero e proprio era una sorta di centro benessere, dove i pazienti venivano sottoposti a terapie a base di massaggi, bagni e diete. C’era, inoltre, anche una sorta di ricovero per i malati di mente. Efeso e Hierapolis
Altro sito in stand-by per l’Unesco è Efeso, la prima delle città dell’Apocalisse citate dall’ evangelista Giovanni, situata nei pressi di Smirne. Efeso, che raggiunse i 300.000 abitanti, e che era il centro del culto di Artemide, divenne un importante punto di riferimento del cristianesimo. Tanto che Giovanni, racconta la leggenda, vi fece rifugiare la Madonna, affidatagli da Gesù, in una casa che oggi è una affollatissima meta di pellegrinaggio. Efeso risale al II millennio a.c.
Distrutta da un terremoto, fu ricostruita da Augusto e dai suoi successori, fra il I ed il II secolo d.c. Il suo sito archeologico è da apnea: il tempio di Adriano, la biblioteca di Celso, e soprattutto le case dei “ricchi”, molto simili a quelle pompeiane, restaurate meticolosamente e protette da una copertura in acciaio e vetro, sono degli autentici gioielli Ugualmente suggestivo, ma ben più spettacolare, è Hierapolis, che ha giocato un ruolo importante nella diffusione del cristianesimo. A Hierapolis, infatti, morì Filippo, uno degli apostoli, e per la città questo divenne un importante centro religioso.
C’è la necropoli, molto ben conservata, il teatro, anch’esso in ottime condizioni, la porta Domiziana, il tempio di Plutonio, l’Agorà, le terme romane, le porte bizantine, oltre al Martyrium di San Filippo. Hierapolis fu costruita alla sommità di una cascata di pietra, che è un’autentica meraviglia della natura. Nel corso dei millenni, le 17 sorgenti di acqua termale dell’area hanno depositato sul terreno uno strato di carbonato di calcio, che ha formato una cascata in pietra bianca alta 160 metri e lunga 2700. Hierapolis è uno dei siti più visitati del Mediterraneo, con oltre un milione e mezzo di turisti l’anno. La sua bellezza è mozzafiato. Al tramonto garantita l’extrasistole.
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