L'addio tedesco al nucleare


Stampa

Verso una Germania più verde

Via a piano per espansione di energie rinnovabili u

Il sofferto piano approvato ieri dal Bundestag per un'uscita accelerata dal nucleare comporta una profonda revisione del mix di risorse energetiche finora utilizzate per soddisfare il fabbisogno nazionale.

Attualmente, il 23% dell'energia tedesca proviene dalle centrali atomiche, il 17% dalle 'rinnovabili', il 24% dalla lignite, il 18% dal carbone, il 13% dal gas naturale e il rimanente 5% da altre forme alternative di alimentazione.

Il nuovo programma si propone di accelerare l'espansione delle rinnovabili in modo da raggiungere, al più tardi entro il 2020, una produzione che soddisfi il 35% del fabbisogno nazionale, per passare al 50% entro il 2030 e all'80% entro il 2050.

Per raggiungere questi obiettivi, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha deciso di puntare soprattutto sull'eolico. In questa ottica, la stessa leader conservatrice ha inaugurato all'inizio di maggio il primo parco eolico del paese nel Mar Baltico, davanti alle coste del Meclemburgo-Pomerania anteriore (nordest). Si tratta del 'Baltic 1', un parco con 21 turbine vicino alla penisola di Fischland-Darss-Zingst in grado di generare circa 50 megawatt di energia, pari al fabbisogno di 50mila famiglie.

A questo progetto se ne aggiungeranno presto altri sia nel Mare del Nord, sia nello stesso Mar Baltico. Nonostante le buone intenzioni, tuttavia, la Merkel potrebbe incontrare resistenze da parte dei cittadini. Per il trasposto dell'energia nel paese, infatti, e' in programma la costruzione di nuove linee d'alta tensione, contro le quali gli abitanti delle zone interessate si stanno gia' mobilitando. Non mancano poi le associazioni contrarie alla costruzione delle stesse turbine che, dicono, finiranno per deturpare il paesaggio.

Il Parlamento ha approvato oggi anche ieri incentivi fiscali volti a raggiungere la migliore integrazione possibile delle rinnovabili nel mix energetico del paese.

Gli incentivi per l'energia elettrica ricavata dai parchi eolici off-shore, ad esempio, verranno aumentati da due centesimi per kilowattora a 15 centesimi per i prossimi 12 anni. Inoltre, slittano dal 2011 al 2012 i previsti tagli agli incentivi alla produzione di energia solare.

C'è ancora incertezza, poi, sugli incentivi relativi alle biomasse. Si cerca infatti di ridurre l'utilizzo del mais per la produzione di energia in modo da contenere anche la forte espansione delle piantagioni stesse.

Non ci sono ancora stime ufficiali, infine, sui costi di questo nuovo corso verso una Germania più verde, né su quanto questa operazione peserà sulle tasche dei contribuenti.