Via libera a riforma costituzionale


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Arriva Senato federale, meno parlamentari

Le misure previste nel decreto del governo j

Taglio del 47% del numero dei parlamentari, superamento del bicameralismo perfetto con la nascita del Senato Federale, rafforzamento dell'esecutivo. Il Consiglio dei Ministri ha approvato questa mattina 'salvo intese' il disegno di legge costituzionale che porta la firma del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e del ministro delle Riforme e per il federalismo, Umberto Bossi.

In 32 articoli, sono state gettate le basi per l'altra grande riforma da far viaggiare al fianco del federalismo fiscale. Il ddl nella relazione introduttiva viene definito come ''una prima base di confronto'' e riporta una dichiarazione del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dove si sottolinea che ''sara' per il Parlamento un'occasione per realizzare una riforma storica''. 

Nella relazione che accompagna il ddl si spiega che ''non sono da sottovalutare anche i benefici risvolti in termini di riduzione della spesa pubblica derivanti da una cosi' significativa contrazione del numero dei parlamentari''.

Ecco i punti salienti del ddl, nel testo preso in esame oggi dal Consiglio dei ministri.

TAGLIO DEI PARLAMENTARI - Una sforbiciata decisa al numero dei deputati (da 630 a 250) e al numero dei senatori (da 315 a 250).

STOP A BICAMERALISMO PERFETTO. ARRIVA SENATO FEDERALE - Stop al bicameralismo perfetto: arriva il Senato Federale che sara' eletto a suffragio universale e diretto su base regionale. I senatori (non meno di cinque per ogni Regione, tranne il Molise che ne avra' due e la Valle d'Aosta uno) saranno eletti contestualmente ai Consigli Regionali. All'attivita' del Senato partecipano, senza diritto di voto, altri rappresentanti delle Regioni e delle autonomie locali. Al tal fine, all'inizio di ogni legislatura regionale ciascun Consiglio regionale elegge un rappresentante tra i propri componenti e ciascun Consiglio delle Autonomie Locali elegge un rappresentante tra i sindaci e presidenti di Provincia o di Citta' metropolitana.

SOPPRESSE LE CIRCOSCRIZIONI ESTERO - Viene soppressa la quota di deputati (di solito 12) eletti alla Camera nella circoscrizione estero.

EX CAPI STATI SONO DEPUTATI A VITA - I presidenti emeriti della Repubblica sono deputati di diritto e a vita.

STIPENDIO PARLAMENTARI PARAMETRATO A LAVORO - L'indennita' che i deputati e i senatori federali riceveranno sara' ''corrispondente alla loro effettiva partecipazione ai lavori''.

SCENDE A 21 ANNI L'ETA' PER ELEZIONE IN PARLAMENTO - Scende a 21 anni l'eta' per essere eletti sia alla Camera dei Deputati, sia al nuovo Senato Federale.

ITER LEGISLATIVO PIU' VELOCE - Il procedimento legislativo diventa piu' semplice e tempestivo: solo per poche materie (come ad esempio la revisione costituzionale) si procedera' con il bicameralismo perfetto; negli altri casi la competenza sara' o della sola Camera o del solo Senato, con la possibilita' dell'altra camera di formulare un parere entro trenta giorni. Secondo il ddl, spetta ai regolamenti parlamentari definire piu' incisivi poteri del governo in Parlamento e predisporre adeguate garanzie per le opposizioni parlamentari.

CAPO GOVERNO DIVENTA PRIMO MINISTRO - Il presidente del Consiglio dei Ministri diventa ''Primo Ministro''.

A PRESIDENTE CAMERA SUPPLENZA CAPO STATO - Le funzioni del presidente della Repubblica, ''in ogni caso che egli non possa adempierle, sono esercitate dal presidente della camera dei Deputati''.

SFIDUCIA COSTRUTTIVA PER PREMIER - Maggiore stabilita' di Governo e rafforzamento del premier. Su questi punti si muove il ddl di riforma costituzionale. La legge elettorale per la Camera dei deputati dovra' garantire la formazione di maggioranze solide, con il Primo ministro che sara' nominato dal presidente della Repubblica sulla base dei risultati delle elezioni. La riforma mantiene il rapporto di fiducia esclusivamente fra il Governo e la Camera dei Deputati e l'approvazione della mozione di sfiducia non comporta lo scioglimento necessario della Camera. Infatti, secondo la bozza del ddl, e' possibile che il presidente della Repubblica, sulla base dei risultati delle elezioni, nomini un nuovo premier oppure che la Camera dei deputati stessa, nell'ambito della stessa maggioranza, individui un nuovo Primo ministro (la cosiddetta sfiducia costruttiva). Al premier il potere di nomina e revoca di ministri, vice ministri e sottosegretari.