La morte di Amy Winehouse e' arrivata improvvisamente, in un momento in cui la cantante sembrava finalmente aver sconfitto i suoi demoni. Da alcune settimane, la star non prendeva piu' droghe e, secondo il padre Mitch, era 'pulita'. Ma qualcosa ha fatto di nuovo scattare in lei la dipendenza: venerdi' sera, raccontano alcune fonti al People, la star avrebbe fatto 'shopping' di stupefacenti da uno spacciatore della zona di Camden Town, dove ha sempre vissuto. Secondo i tabloid, Amy era ''inconsolabile dopo la rottura con il fidanzato, il regista Reg Traviss''.
Mentre la madre Janis a caldo ha ammesso al Daily Mirror: ''Era solo questione di tempo''. Le certezze arriveranno solo con l'autopsia, attesa per domani. Cocaina, eroina, ecstasy e ketamina: un cocktail mortale, reso ancora piu' fatale dall'alcol, avrebbe segnato la sorte della cantante. ''Amy sembrava determinata ad avere una serata alla grande venerdi' notte. Era in giro a Camden la sera, ma sembrava sicura di voler continuare la festa a casa propria. Nessuno di noi sa chi era con lei nelle prime ore di sabato. Ma sballarsi era chiaramente la sua principale priorita' quella notte'', ha detto una fonte al People. Secondo altri amici, che hanno parlato con il Sunday Mirror, si sarebbe invece trattato di una pastiglia di ecstasy 'cattiva'. ''E' stata un'overdose da ecstasy. Lei poteva tirare cocaina tranquillamente fino al mattino. Ma questa e' stata chiaramente una pasticca cattiva'', ha raccontato un amico della star al tabloid. Comunque sia, forse anche a causa dell'enfisema polmonare che l'affliggeva da qualche tempo (causato dal fumo e, forse, dal crack), ad un certo punto Amy si sarebbe sentita male. Non e' ancora chiaro come, ne' se qualcuno era con lei.
Restano da attendere i risultati dell'autopsia. Ma per i fan che dal 2003 - dall'uscita del suo primo album, 'Frank', la seguivano sempre piu' numerosi - i dettagli non sono importanti. Dalla notizia della sua scomparsa, fiori, orsacchiotti di peluche e messaggi di condoglianze continuano ad essere depositati oltre i cordoni della polizia di fronte alla sua casa di Camden Square. Tra le offerte, perfino una chitarra, con un messaggio scritto in uno spesso pennarello nero: ''Amy, non ti dimenticheremo mai''. ''Riposa in pace, perla di Camden'' si legge in un altro biglietto attaccato a una ringhiera. Adam Caslin, 24 anni, e Harriet Reardon, 23, vivono dietro l'angolo e stavano ascoltando un disco della Winehouse quando hanno appreso la notizia.
''All'inizio pensavamo fosse uno scherzo. E' una vera leggenda di Camden'', ha detto la Reardon. Strana atmosfera anche all'Hawley Arms, il pub che la star di 'Rehab' usava frequentare e che aveva in effetti trasformato nella sua 'seconda casa', a volte servendo lei stessa la birra ai clienti dal bancone del bar. ''E' come un piccolo pellegrinaggio. L'ho conosciuta e ho conosciuto suo papa'. Era cosi' orgoglioso di lei'', ha detto Andy Potter, arrivato dalla vicina King's Cross per ricordare la star. Ma a soffrire di piu', ora, sono certamente i genitori.
''La nostra famiglia e' in lutto per la perdita di Amy, una figlia, sorella e nipote meravigliosa. Lascia una ferita aperta nelle nostre vite'', hanno affermato i familiari in un comunicato. Ma e' l'intervista fatta dal Sunday Mirror al padre Mitch, tornato da New York dove doveva esibirsi in un concerto jazz, a dare un'idea migliore dello shock sofferto dalla famiglia: ''Non mi sembra vero. Sono completamente distrutto - ha detto il padre, raggiunto per telefono dal domenicale mentre era ancora a New York -. Sto tornando a casa. Devo stare con Amy. Non posso permettermi di stare male. La mia famiglia ha bisogno di me, sono distrutto, e' un tale shock''. La madre Janis, che aveva visto Amy 24 ore prima della morte, ha detto al Daily Mirror che la figlia sembrava ''fuori di se'. Ma non ho ancora metabolizzato la sua scomparsa improvvisa''. La donna ha raccontato che, salutandola, Amy le disse: ''Ti voglio bene, mamma''. ''Sono parole di cui faro' sempre tesoro. Sono felice di averla vista per l'ultima volta''.