Partito il 2 luglio scorso dalla Vandea, il 98/o Tour de France resterà per molti il più bello degli ultimi anni, con le sue imprese d'altri tempi ed una rara suspense. Ecco il film della corsa.
LE CADUTE DA BRIVIDI - Segnano tutta la prima settimana. Sono costretti all'abbandono anche uomini di classifica, come Brzjkovic, Booneen e Wiggins, candidato al podio. Ci si comincia appena a chiedere se il percorso non è troppo pericoloso, quando uno scandaloso quanto spettacolare incidente coinvolge Flecha e Hoogerland, urtati da un'auto della tv francese. Per l'olandese 33 punti di sutura. Un'inchiesta e' aperta, ma resta il mistero: chi c'era in quell'automobile?
L'ADDIO DI VINOKOUROV - Sul Pas de Peyrol (9/a tappa) si chiudono il Tour e la carriera di Alexandre Vinokourov: il 38nne leader dell'Astana dice addio alla corsa con un femore fratturato in una brutta caduta e anche ai suoi sogni di vincere la maglia gialla. Pochi giorni dopo il kazako annuncia la fine della sua carriera.
GLI ALTI E BASSI DI CONTADOR - Il pubblico accoglie con i fischi il grande favorito di questo Tour. Ma con il morale a terra per un'inchiesta sul doping in sospeso ed un ginocchio dolorante, lo spagnolo non vince il suo quarto Tour. La sua Grande Boucle e' segnata da molte cadute e da un orgoglio ritrovato sulle Alpi. Forse il pubblico amera' di piu' il campione dal volto umano.
GRANDE NORVEGIA - Due soli uomini in gara, ma che palmares, con 4 vittorie di tappa e 7 giorni in giallo. Protagonista Thor Hushovd che conquista la leadership nella cronosquadre (2/a) e la conserva miracolosamente fino al Massiccio centrale. Il campione del mondo si impone poi sui traguardi di Lourdes (13/a) e di Gap (16/a). Fa il bis anche il connazionale, Edvald Boasson Hagen, a Lisieux (6/a) e a Pinerolo (17/a).
IL SOGNO DI VOECKLER - E' durata dieci giorni l'epopea in giallo di Thomas Voeckler che ha fatto sognare tutto un Paese. L'alsaziano, nel pieno della sua stagione migliore, ha vestito la maglia gialla a Saint-Flour (9/a) e, a sorpresa di tutti, anche sua, vi si è aggrappato con coraggio persino sul Galibier. La cede solo sull'Alpe d'Huez, dicendo addio anche al podio.
LE ALPI DANNO SPETTACOLO - Dopo tre tappe pirenaiche senza slanci, sono state le Alpi a regalare emozioni con ascese mitiche come il Galibier e l'Alpe d'Huez. Tappe che passeranno alla storia per gli attacchi e le fughe da lontano, anche da solo, del ''pistolero'' Contador che, sul col de Manse prima (16/a) e sul Telegrape dopo (18/a), ha tentato piu' volte di riapre la classifica e ribaltare la corsa. Protagonista sulle Alpi anche Andy Schleck che realizza un'impresa eroica e conquista il Galibier dopo una fuga solitaria di 62 km (17/a). Sull'Alpe d'Huez spunta poi l'insolente talento di un ragazzino, Pierre Rolland, 24 anni, per i francesi il nuovo Bernard Hinault.
LA CRONO DELLA VERITA' - Se il più veloce è Tony Martin, è solo per 7'' che lo distanzia Cadel Evans. L'australiano che vola sul circuito di Grenoble non strappa solo la maglia gialla ad Andy Schleck, ma mette anche le mani sul Tour. La sua è una vittoria storica: è il primo australiano ad arrivare trionfante a Parigi.