Sotto questa denominazione vennero ac corpate le varietà e sottovarietà ter ritoriali di suino allevato nelle zone dell'Appennino nord di boschi di querce. Un suino particolarmente a suo agio in ambito brado o semibrado. L'allevamento di questa tipologia di suino nelle zone appenniniche della Romagna datava da diversi secoli, quindi questo suino si era adattato benissimo all'ambiente.
Con l'introduzione delle razze inglesi e l'incremento produttivo, la Mora fu utilizzata in alcune zone per gli in croci e ciò consentì di preservare un certo numero di esemplari, evitando l'estinzione della razza. Con l'incremento produttivo a partire dagli anni '50 e la predilezione, in giustificata a ben vedere, dei maiali magri, la grande tradizione della Mora declinò: dei 335.000 capi circa, pre senti sull'Appennino agli inizi del '900, oggi ne sopravvivono circa un migliaio grazie a produttori coraggiosi che hanno continuato ad allevarla.
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