Sono tra i dolci più caratteristici del Natale in Campania, e con varianti anche in altre regioni meridionali. Il nome, mutuato dalla parola mosto, deriva dalla consuetudine contadina di utilizzare il mosto d'uva nella preparazione. Hanno forma di rombo, grandi circa una decina di centimetri. Sono composti da una pasta morbida ripiena di frutta candita e sono ricoperti da una glassa di cioccolato.
Dolcetti immancabili sulle tavole napoletane, tra i più noti della tradizione regionale delle festività di fine anno. Si preparano con farina, olio, zucche ro, lievito, miele, mandorle tostate, uova, latte, cacao amaro, cannella, limone, vino bianco, cioccolato fon dente. L'impasto è formato da zucchero, farina, olio, uova, miele, cacao e lievito, cui si aggiungono mandorle tritate, scorza grattugiata di limone e cannella.
Dopo aver lavorato l'impasto e averlo bagnato con il vino bianco secco ed eventualmente con il latte, fino a dargli consistenza elastica, lo si spiana col matterello fino ad uno spes sore di uno taglia in rombi di dieci metri di lunghezza. Si sistemano i rombi su una placca imburrata e si cuociono in forno medio, quindi uno ad uno li si immerge nel cioccolato fuso e li si adagia su un piano oliato.
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